sabato 6 marzo 2010

Gruppo-choc su Facebook contro down, scoperto autore

E' un diciannovenne cingalese. L'indagine partita da Catania


CATANIA - E' un diciannovenne cingalese il promotore del gruppo-choc apparso su Facebook intitolato 'Tiro al bersaglio con i bambini down'. Il gruppo, prima della chiusura, aveva oltre 1.300 iscritti.. L'autore e' stato scoperto dalla polizia postale di Roma e della Sicilia Orientale.Il giovane, affetto da disturbi comportamentali,e' stato denunciato per istigazione a delinquere.

Il gruppo era stato collocato nella nella categoria 'Salute e benessere', ed era stato fondato ed era amministrato 'Il signore della notte' e 'Il vendicatore mascherato'. Dati falsi, ovviamente, e nomi di fantasia dietro i quali si nascondeva il diciannovenne cingalese che è stato identificato dalla polizia postale che ha seguito le tracce lasciate su Internet. I proclami messi on line erano deliranti: "Perché dovremmo convivere con questi ignobili creature... con questi stupidi esseri buoni a nulla? I bambini down - era sostenuto - sono solo un peso per la nostra società. Come liberarci di queste creature in maniera civile? Ebbene si signori... io ho trovato la soluzione: Esso consiste nell'usare questi esseri come bersagli, mobili o fissi, nei poligoni di tiro al bersaglio. Una soluzione facile e divertente per liberarci di queste immonde creature".

La prima segnalazione della presenza del gruppo-choc su Facebook che inneggiava all'eliminazione dei bambini down è arrivata lo stesso giorno della sua comparsa sul social network alla polizia postale del compartimento della Sicilia Orientale, che ha sede a Catania, che è stato il settore investigativo a avviare le indagini. Per questo, in applicazione della legge sui reati commessi su Internet, la competenza sul caso è radicata nel capoluogo etneo.

Le indagini della polizia postale di Catania sono state coordinate dal procuratore aggiunto Michelangelo Patané che ha aperto subito un fascicolo di reato contro ignoti che ipotizzava il reato di istigazione a delinquere e disposto l'immediato oscuramento e la cancellazione on line del gruppo su Facebook. La polizia postale ha poi individuato il 'punto di partenza' del gruppo, tramite accertamenti su codici di computer e server di Internet, risalendo alla casa dove sarebbe stato commesso il reato.

Su delega della Procura di Catania gli agenti hanno fatto irruzione nell'abitazione dove hanno trovato e sequestrato il computer e il cingalese di 19 anni che ha subito ammesso le sue responsabilità e denunciato in stato di libertà.

E ancora: "Per non farli soffrire oltre questa è l'unica fine che meritano questi parassiti". L'indignazione ha fatto scattare la protesta via internet, al grido di "fate schifo" e "vergognatevi! Siete ignobili". Ma soprattutto in molti hanno chiesto a chi ha messo in moto il gruppo di farsi avanti con nome e cognome, anziché trincerarsi dietro un'identità inventata Il ministro per le Pari opportunità Mara Carfagna era intervenuta parlando di "atto indegno di persone civili, inaccettabile e pericoloso" e aveva annunciato che i responsabili "saranno perseguiti per il reato di istigazione a delinquere".

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