domenica 27 settembre 2009

ECM NUOVE REGOLE

L’Ecm ha nuove regole
Accreditati i provider e non i singoli eventi, niente più tetti per la Fad e stretta sugli sponsor e il conflitto di interessi. Sono le tre principali novità della riforma approvata dalla Commissione Nazionale Ecm. Per conoscere i dettagli occorrerà aspettare la pubblicazione ufficiale del “regolamento”, ma una chiara anticipazione è stata fornita dal viceministro alla Salute, Ferruccio Fazio, in occasione della Conferenza nazionale sulla Formazione Continua in Medicina svoltasi a Cernobbio il 14 e 15 settembre scorsi. “Una rivoluzione”, l’ha definita Fazio. Anzitutto, l’accreditamento sarà ora rivolto agli organizzatori (cioè ai provider) e non più ai singoli eventi. Questo vuol dire che i controlli e le verifiche sulla qualità della formazione saranno più semplici: se, infatti, era quasi impossibile vagliare le decine di migliaia di eventi organizzati, sarà più facile verificare l’affidabilità dei circa 1.500 provider attivi sul nostro territorio nazionale. Le verifiche partiranno dal piano annuale di offerta formativa che i provider dovranno presentare agli organi di controllo. Vi saranno due canali per l’accreditamento: uno nazionale e l’altro regionale, a seconda dell’orizzonte di intervento del progetto formativo. Novità anche per la Formazione a distanza. La Fad, che in una prima fase era stata contingentata (potevano essere acquisiti solo un numero limitato di crediti con questa modalità), oggi viene rivalutata, valorizzandone l’accessibilità, la persistenza dei materiali didattici utilizzati e, non ultimo, l’economicità. Dunque, niente tetti per la Fad, che potrà rappresentare anche la totalità della formazione acquisita. Accanto alla Fad, maggiore rilievo sarà dato anche alla Formazione sul campo (Fsc). Sarà quindi promossa l’attività di ricerca nel campo della formazione attraverso l’avvio di bandi di concorso per progetti e sperimentazioni su nuove metodologie formative. Molto delicato il discorso sul conflitto di interessi, ovvero sulle regole da definire per la partecipazione degli “sponsor”. Nessuna pubblicità di prodotti potrà essere inserita negli eventi o nei corsi Fad e per la pubblicità istituzionale delle aziende dovranno essere indicati spazi precisi e separati; inoltre, docenti e formatori, che prima dovevano solo fornire un’autocertificazione sull’assenza di conflitto di interessi, ora dovranno fornire documentazione sulle fonti di finanziamento degli ultimi 24 mesi. Al fine di assicurare l'indipendenza del sistema Ecm da interessi commerciali, la Commissione ha altresì deliberato l'istituzione al suo interno di un Comitato di Garanzia. Nella fase di passaggio al nuovo regime verrà, comunque, mantenuto il sistema attuale di accreditamento degli eventi. Secondo il segretario nazionale della Commissione Ecm, Maria Linetti: “I punti di forza di questa riforma sono le maggiori garanzie di qualità e indipendenza per l’aggiornamento professionale di medici e operatori sanitari. Inoltre, è importante che le nuove regole siano state scritte di concerto con le Regioni”.

giovedì 24 settembre 2009

Circolare per la prevenzione e il controllo dell’epidemia stagionale d’influenza 2009-2010


L'influenza costituisce un importante problema di sanità pubblica a causa della sua ubiquità, contagiosità, variabilità antigenica dei virus. Si stima che in Italia l'influenza stagionale causi ogni anno circa 8.000 decessi. Il mezzo più efficace e sicuro per contrastarne la diffusione è rappresentato dalla vaccinazione. Occorre sottolineare che il vaccino stagionale è diverso e distinto sia per composizione sia per modalità di somministrazione dal vaccino per la pandemia influenzale da nuovo virus A(H1N1). Il vaccino stagionale non offre, infatti, protezione nei confronti del nuovo virus influenzale pandemico, in quanto i due virus sono diversi.Tuttavia vaccinarsi contro l'influenza stagionale rappresenta soprattutto quest'anno un'importante misura di protezione individuale e di tutela della salute pubblica, proprio per la possibile circolazione concomitante dei due virus, semplificando la diagnosi, riducendo le complicanze e favorendo l'efficienza dell'assistenza sanitaria.La composizione del vaccino stagionale viene aggiornata di anno in anno, in base ai virus circolanti durante la stagione precedente. Per la stagione 2009-2010 è stata decisa la seguente composizione del vaccino:
antigene analogo al ceppo A/Brisbane/59/2007 (H1N1)
antigene analogo al ceppo A/ Brisbane /10/2007 (H3N2)
antigene analogo al ceppo B/ Brisbane /60/2008Il periodo consigliato per la vaccinazione va dall'inizio di ottobre fino a fine dicembre. Poiché la maggior parte della popolazione è stata, con tutta probabilità, infettata dai virus influenzali A/H3N2, A/H1N1 e B nel corso degli ultimi anni, una sola dose di vaccino antinfluenzale è sufficiente per i soggetti di tutte le età, con esclusione dell’età infantile. Per i bambini al di sotto dei 9 anni di età, mai vaccinati in precedenza, si raccomandano due dosi di vaccino antinfluenzale stagionale, da somministrare a distanza di almeno quattro settimaneLa vaccinazione è raccomandata a:1. Soggetti di età pari o superiore a 65 anni;2. Bambini di età superiore ai 6 mesi, ragazzi e adulti affetti da:
malattie croniche a carico dell'apparato respiratorio
malattie dell’apparato cardio-circolatorio, comprese le cardiopatie congenite e acquisite
diabete mellito e altre malattie metaboliche
malattie renali con insufficienza renale
malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie
tumori
malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi, immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV
malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinale
patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici
patologie associate ad un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie (ad es. malattie neuromuscolari)3. Bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di Sindrome di Reye in caso di infezione influenzale4. Donne che all’inizio della stagione epidemica si trovano nel secondo e terzo trimestre di gravidanza5. Individui di qualunque età ricoverati presso strutture per lungodegentiParticolarmente fragili nei periodi di maggiore circolazione dei virus influenzali, i pazienti risultano generalmente portatori di condizioni individuali o di specifiche patologie che predispongono alle complicanze e rendono particolarmente severo il decorso della malattia influenzale. 6. Medici e personale sanitario di assistenza
il rischio personale di contrarre l’influenza essendo a continuo contatto con soggetti ammalati di forme respiratorie e di influenza specie nei periodi di diffusione epidemica dei virus
l’assenteismo dal lavoro per influenza proprio nel periodo in cui vi è maggiore richiesta di assistenza da parte della popolazione
il rischio di diventare trasmettitore di infezione da virus influenzali nella comunità dove esercitano la loro attività lavorativa (ospedale, strutture per lungodegenti etc.), comunità che richiedono invece il massimo di tutela Esiste un’ampia letteratura che documenta l’utilità della vaccinazione del personale sanitario.7. Familiari e contatti di soggetti ad alto rischioTale categoria di soggetti diventa un importante elemento per ridurre il rischio di trasmissione.8. Soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo e categorie di lavoratoricome le forze di polizia, i vigili del fuoco, considerato il ruolo essenziale svolto nell’ambito della sicurezza ed emergenza ed altre categorie socialmente utili.9. Personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umaniAi lavoratori a contatto con specie animali, che sono serbatoi naturali dei virus influenzali o che si ammalano a causa di questi, va raccomandata, ed offerta attivamente, la vaccinazione antinfluenzale.
allevatori
addetti all’attività di allevamento
addetti al trasporto di animali vivi
macellatori e vaccinatori
veterinari pubblici e libero-professionisti10. Informazioni aggiuntive riguardo alla vaccinazione di ulteriori gruppi di popolazione - Bambini non compresi nelle categorie a rischio:L’inserimento nelle categorie da immunizzare prioritariamente contro l’influenza di tutti i bambini da 6 mesi a 24 mesi (o fino a 5 anni) è un argomento attualmente al centro di discussione da parte della comunità scientifica internazionale.Questa scelta è gia stata fatta dalla Sanità Americana ma i dati di copertura vaccinale finora raggiunti non consentono di valutare l’impatto di tale intervento.Pertanto i Servizi di Sanità Pubblica dei Paesi europei, compresi quelli italiani, non hanno finora ritenuto di promuovere programmi di offerta attiva gratuita del vaccino influenzale ai bambini che non presentino fattori individuali di rischio.Ciò non significa che vi siano controindicazioni alla vaccinazione dei bambini “sani” di età superiore a 6 mesi, qualora il loro pediatra optasse per tale scelta. Valgono per loro le stesse regole (dosaggio, numero di dosi) indicate per i bambini appartenenti ai gruppi di rischio.- Popolazione generalePossono scegliere di vaccinarsi contro l’Influenza tutte le persone che desiderano evitare la malattia influenzale per varie motivazioni (timore della malattia, viaggi, lavoro, etc.) salvo quelle per cui esistono specifiche controindicazioni. Il vaccino è disponibile presso le farmacie, ma è bene che tale scelta sia sempre effettuata di concerto con il proprio medico.Redazione Ministerosalute.it -

mercoledì 23 settembre 2009

I dati della spesa sanitaria regionale 2007
Secondo gli ultimi dati resi noti dall’Istat, nel 2007 le Regioni italiani hanno speso complessivamente 55.554 milioni di euro per fornire servizi sanitari alla popolazione. In particolare, le Regioni settentrionali hanno speso 25.265 milioni, quelle del Centro 11.639 e quelle del Sud 18.650. La spesa totale per l’assistenza diretta ha rappresentato il 3,6% del prodotto interno lordo. Per i servizi sanitari in regime di convenzione, la spesa totale è stata pari a 38.992 milioni di euro, con una media di spesa pro-capite pari a 657 euro.
No agli infermieri in farmacia. L’Ipasvi protesta contro il Decreto legislativo
Gli infermieri italiani criticano il Decreto legislativo sui servizi in farmacia in discussione al Senato, che riduce significativamente la possibilità di ottenere prestazioni infermieristiche direttamente all’interno delle farmacie. Diversamente da quanto annunciato nel decreto approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri lo scorso 31 luglio, infatti, lo schema attualmente all’esame delle Commissioni competenti di Camera e Senato non prevede la possibilità per le farmacie di avvalersi degli infermieri e diventare così punti di assistenza per alcune prestazioni infermieristiche, tra cui anche le vaccinazioni. A tale prospettiva si erano dichiarati contrari i medici di famiglia. “Il testo del Decreto legislativo – afferma Annalisa Silvestro, presidente della Federazione nazionale Collegi Ipasvi – svuota di significato la presenza degli infermieri in farmacia, prevedendo di fatto prevalentemente l’assistenza domiciliare. Con questa limitazione, non indicata dalla delega e di cui non esiste base giuridica o professionale, si depotenzia la grande carica innovativa che questo decreto potrebbe avere a vantaggio dei cittadini”. Secondo Silvestro “siamo di fronte a un pasticcio, causato forse dal fatto che si è voluto dare riscontro a gruppi evidentemente poco interessati all’opportunità che i cittadini fruiscano di un servizio infermieristico capillare, come quello garantito attraverso le farmacie”. L’Ipasvi comunque, annuncia la presidente, si “batterà affinché, nella versione finale del Decreto che verrà rinviato al Governo, cadano queste immotivate limitazioni all’attività degli infermieri e venga assicurato un servizio che risponde alle esigenze dei cittadini”.

martedì 22 settembre 2009


IV COMMISSIONE

SEDUTA N. 78 DELL’ 11 SETTEMBRE 2009 - SALA DEI MORANDO

ARGOMENTI TRATTATI



Espressione parere preventivo in ordine alla proposta di Atto deliberativo della Giunta regionale all’oggetto: “Requisiti e procedure per l’accreditamento istituzionale delle strutture socio-sanitarie”.:

Riprende il dibattito circa la proposta di Atto deliberativo della Giunta regionale in oggetto illustrato dettagliatamente dall’Assessore al welfare nel corso della seduta di lunedì 7 settembre u.s.

Da parte di alcuni Consiglieri sia di maggioranza che di minoranza sono riproposte le medesime perplessità sottoposte all’attenzione degli Assessori al welfare ed alla tutela della salute e sanità nella precedente seduta.

In particolare è rimarcata l’esigenza di non differenziare i tempi richiesti alle strutture pubbliche e a quelle private per adeguarsi al processo di accreditamento così come stabilito dal provvedimento, definendo un congruo periodo di tempo per la sua totale applicazione in maniera che il percorso identificato sia effettivamente sostenibile da tutte le strutture, in particolare quelle che già operano in un contesto territoriale depauperato.
E’ evidenziata altresì la necessità di procedere con una semplificazione degli strumenti e delle procedure in riferimento soprattutto a quanto richiesto nell’Allegato E) della proposta.
E’ inoltre sottolineato che il proposto percorso di accreditamento identifica attività, ambiti di azione e processi qualitativi ulteriori rispetto a quanto stabilito dalle D.G.R. vigenti di riferimento dei vari settori che hanno determinato insieme ai requisiti autorizzativi anche la determinazione delle rette. Da ciò discende che la necessità e la quantificazione delle risorse occorrenti deve essere presa in considerazione con le opportune modalità durante l’iter di implementazione del percorso.
E’ fatto presente che, ad oggi, solo 7 Regioni hanno legiferato in ottemperanza della legge 296/2006 che ha stabilito che a partire dal 1’ gennaio 2010 cessino gli accreditamenti provvisori delle strutture private sia sanitarie sia socio-sanitarie. Pertanto è chiesto se gli Assessori sono a conoscenza di una eventuale proroga stabilita dal Ministero competente in ordine alla definizione del processo di accreditamento di tutte le strutture residenziali e semiresidenziali che operano nell’area dell’integrazione socio-sanitaria che già oggi erogano prestazioni assistenziali e sanitarie in regime di convenzione con il sistema pubblico e che in tale contesto vengono remunerate dal SSR per le prestazioni a rilievo sanitario.
Inoltre è fatto notare che il provvedimento non è stato oggetto di incontri e consultazioni con la Conferenza della Autonomie locali e che tra i vari operatori previsti nell’assistenza e cura degli anziani, disabili e minori non rientrano i riabilitatori formati presso la Facoltà di Scienze motorie.

L’Assessore al welfare ribadisce quanto enunciato nel corso della precedente seduta e sottolinea che l’Atto deliberativo salvaguarda i contenuti e la qualità dei servizi in un contesto dove gran parte delle strutture socio-sanitarie necessitano di risolvere soprattutto problemi strutturali anche per garantire una adeguata presa in carico degli utenti e dove la sperimentazione di accorpamento di alcune IPAB non ha dato i risultati auspicati.

L’Assessore alla tutela della salute e sanità dichiara di non essere a conoscenza di una eventuale proroga concessa dal Ministero alle Regioni affinché provvedano all’adeguamento previsto dalla Legge 206/2009. Inoltre precisa che la Conferenza delle Autonomie locali è stata ascoltata tramite i soggetti componenti il Tavolo congiunto Regione-Territorio per l’applicazione dei LEA ed il CO.RE.SA e che concorda con l’utilità di prevedere tra gli operatori anche riabilitatori formati presso la Facoltà di Scienze motorie.

Si passa ad esprimere il parere preventivo sull’Atto deliberativo della Giunta regionale.
Il voto registra l’esito seguente:
favorevoli. PD- RIFONDAZIONE COMUNISTA-SINISTRA EUROPEA- SINISTRA DEMOCRATICA PER IL SOCIALISMO EUROPEO- ECOLOGISTI UNITI A SINISTRA-SINISTRA EUROPEA- MODER. PER IL PIEMONTE RIFORMISTI- SOCIALISTI DEM.ITALIANI;
contrari://;
astenuti. FORZA ITALIA-POPOLO DELLA LIBERTA’- LEGA NORD PIEM.-PADANIA- L’AMBIENTA-LISTA-W.W.F.F.- GRUPPO CONSUMATORI;
non partecipano al voto://.

Quindi la IV Commissione esprime a maggioranza parere favorevole preventivo in ordine alla proposta di Atto deliberativo della Giunta regionale all’oggetto: “Requisiti e procedure per l’accreditamento istituzionale delle strutture socio-saniatrie”.


Espressione parere consultivo sul disegno di legge n. 632 all’oggetto: “Assestamento al bilancio per l’anno finanziario 2009 e disposizioni diverse”, per le materie di competenza.

L’assessore alla tutela della salute e sanità illustra nel dettaglio le variazioni apportate con l’assestamento al bilancio di previsione anno 2009 alle sotto riportate UPB:
- UPB DB20031: euro 770.000,00 Maggiori oneri derivanti dalla gestione Sistema informativo;
- UPB DB20032: euro 800.000,00 Finanziamento della Compagnia di San Paolo per il “ Progetto Emergenza: il paziente giusto all’ospedale giusto nel tempo giusto”;
- UPB DB 20061 euro – 370.000,00 Storno compensativo a parziale finanziamento UPB 20031;
- UPB DB20091:
- + euro 8.000.000,00 Finanziamento ARPA;
- + euro 130.000.000,00 Maggiore finanziamento regionale per copertura rinnovo contratti e convenzioni;
- + euro 18.273.722,00 Allineamento bilancio regionale alla proposta di Riparto SSN 2009 approvata in Conferenza Stato-Regioni;
- + euro 8.928.727,00 Finanziamento sanità penitenziaria;
- + euro 7.652.510,70 Allineamento bilancio regionale ai fondi statali vincolati correlati al FSN 2007;
- + euro 2.494.183,94 Allineamento stanziamento Pay Back aziende farmaceutiche anno 2009;
- + euro 4.342.846,00 Allineamento bilancio regionale alla proposta di Riparto approvata in Conferenza Stato-Regioni riferita ai fondi statali vincolati SSN 2009;
- + euro 2.794.379,00 Allineamento bilancio regionale al finanziamento 2008 previsto dalla Delibera CIPE n. 100/2008;
- - euro 400.000,00 Storno complessivo a parziale finanziamento UPB 20031;
- UPB DB20092 euro 2.000.000,00 Finanziamento ARPA in conto capitale;
- UPB DB 20102 euro 50.047.348,65 Finanziamento per edilizia sanitaria ed attrezzature sanitarie.

Un Consigliere di minoranza chiede che l’Assessore fornisca i dati disaggregati, per capitoli, delle variazioni apportate ed inoltre che faccia pervenire il conto consuntivo semestrale delle entrate e delle spese sostenute dalla sanità piemontese nel 2009, utile anche per meglio valutare l’assestamento del bilancio di previsione anno 2009.

Un Consigliere di minoranza, considerate le condizioni sanitarie in cui versa gran parte della popolazione carceraria piemontese, auspica il potenziamento degli investimenti a favore della sanità penitenziaria gestita attualmente dalle ASL di competenza.

L’Assessore si impegna a trasmettere ai Commissari i dati richiesti e precisa che la Regione Piemonte pur non essendo gravata della gestione di ospedali psichiatrici giudiziari si trova a fronteggiare la tutela della salute nei carceri minorili e nelle comunità di controllo rafforzato, garantendo i livelli essenziali di assistenza.

L’esame dell’assestamento del bilancio di previsione 2009 per le materie di competenza degli Assessorati all’edilizia sanitaria ed al welfare si terrà nel corso della prossima seduta utile della Commissione.

venerdì 18 settembre 2009

Cure palliative, una legge che rispetta la vita
“Con l’approvazione del provvedimento sulle cure palliative è stato fatto un grande passo avanti nel percorso di civiltà del nostro Paese. Questa legge è per tutti i cittadini, nell’osservanza del principio della vita e non apre le porte all’eutanasia. Per la prima volta si è lavorato insieme, al di là delle ideologie, avendo come obiettivo comune la dignità della persona. Come Lega Nord vigileremo sul percorso di attuazione di questa legge e sull’utilizzo dei fondi destinati”. Lo dichiara l’on. Laura Molteni, capogruppo della Lega Nord in Commissione Affari Sociali a Montecitorio.

mercoledì 16 settembre 2009


IV COMMISSIONE

SEDUTA N. 77 DEL 7 SETTEMBRE 2009 - SALA DEI MORANDO

ARGOMENTI TRATTATI



Espressione parere preventivo in ordine alla proposta di Atto deliberativo della Giunta regionale all’oggetto: “Requisiti e procedure per l’accreditamento istituzionale delle strutture socio-sanitarie”.:

L’Assessore al welfare illustra la proposta di atto deliberativo della Giunta regionale in ordine al quale la IV Commissione deve esprimere il parere preventivo.
In particolare precisa che:
- il provvedimento intende definire il processo di accreditamento di tutte le strutture residenziali e semiresidenziali che operano nell’area dell’integrazione socio-sanitaria: anziani, disabili, minori, che già oggi erogano prestazioni assistenziali e sanitarie in regime di convenzione con il sistema pubblico e che in tale contesto vengono remunerate dal Servizio Sanitario Regionale per le prestazioni a rilievo sanitario;
- la legge 296/2006 (Finanziaria 2007) ha stabilito che a partire dal 1’ gennaio 2010 cessino gli accreditamenti provvisori delle strutture private, sia sanitarie che socio-sanitarie;
- l’art. 8-quater del D.lgs n. 229/1999 definisce l’accreditamento istituzionale come misura ulteriore rispetto all’autorizzazione e che in coerenza con questo indirizzo la legge regionale 1/2004 con l’art. 29 ha stabilito che l’accreditamento costituisce titolo necessario per l’instaurazione di accordi contrattuali da parte delle strutture socio-sanitarie con il sistema pubblico e presuppone il possesso di ulteriori specifici requisiti di qualità rispetto a quelli previsti per l’autorizzazione al funzionamento;
- l’art. 29 della L.R. n. 1/2004 ha indicato altresì i criteri sulla base dei quali devono svilupparsi gli ulteriori requisiti di qualità che sono meglio definiti negli allegati B) e C) della proposta deliberativa.
Quindi passa ad elencare gli aspetti salienti del provvedimento di seguito riportati:
- le strutture socio-sanitarie residenziali e semiresidenziali private operanti nelle aree: anziani, disabili e minori, per potere continuare ad assistere utenti per i quali il SSR corrisponde alle stesse la retta sanitaria, devono essere accreditate a partire dal 1/1/2010. Per le strutture pubbliche l’accreditamento è stabilito a partire dal 1/1/2011 (comprese le IPAB non privatizzate);
- per accreditarsi le strutture interessate devono autodichiarare il possesso dei requisiti di qualità indicati negli allegati B) e C) del provvedimento;
- l’allegato E) definisce (per la sola area anziani) Percorsi integrati di Cura (PIC) e Protocolli di attività la cui applicazione è previsto avvenga in maniera graduale e non prima del 1/7/2011 al termine di una sperimentazione regionale da definirsi con successivo provvedimento;
- l’allegato A) è essenzialmente ricognitivo ai fini di garantire la funzione di vigilanza e la tipologia di accreditamento in rapporto alla classificazione delle strutture che ottemperano i requisiti normativi ed amministrativi sia strutturali sia gestionali sia organizzativi stabiliti dal provvedimento;
- l’allegato D) definisce modalità e procedure per la presentazione dell’istanza e per il rilascio del provvedimento di accreditamento definitivo;
- il provvedimento di accreditamento e le successive procedure di verifica e di accertamento del possesso e del mantenimento dei requisiti (vigilanza) viene rilasciato dalle ASL e dal Comune di Torino per il territorio di sua competenza, secondo le modalità adottate di concerto con le ASL ed ai sensi dell’art. 26 della L.R. n. 1/2004;
- è stabilito un monitoraggio costante sullo stato di attuazione del provvedimento anche al fine di verificare l’eventuale incidenza sul sistema tariffario e valutare possibili ridefinizioni dei termini per i previsti adeguamenti strutturali;
- gli interventi integrati in attuazione della D.G.R. n. 51-11389 del 23/12/2003 non rientrano nelle procedure di accreditamento ma continueranno ad essere garantiti attraverso i vigenti accordi locali e convenzioni stipulate tra le parti;
- i presidi con autorizzazione al funzionamento come RSA o come RAF per anziani non autosufficienti in “regime transitorio” possono essere accreditati sin dall’inizio presentando istanza secondo le procedure definite dal provvedimento, unitamente ad una dichiarazione d’impegno a produrre – entro il 29/10/2010 per i soggetti privati ed entro il 31/10/2011 per i soggetti pubblici – un progetto di adeguamento ai requisiti strutturali del regime definitivo allegando un piano finanziario e un cronoprogramma dell’intervento che dovrà concludersi dopo 48 mesi dalla data di presentazione dell’istanza. Tali adeguamenti potranno essere realizzati anche con una ridefinizione di posti letto per nucleo inferiore a 10 e/o multipli di 10 e comunque nel limite massimo dei posti attualmente autorizzati. In carenza della presentazione della suddetta documentazione è prevista una eventuale ridefinizione tariffaria e revoca dell’accreditamento secondi criteri e modalità da definirsi nell’ambito delle procedure applicative della D.G.R. n. 17-15226/2005;
- i presidi pubblici e privati con requisiti strutturali minimi che alla data odierna non possono operare in regime di convenzione con il sistema pubblico potranno accedere alle procedure di accreditamento, previa realizzazione dei necessari adeguamenti strutturali di cui al vigente regime definitivo. Tali strutture dovranno eseguire gli interventi di adeguamento previsti per le singole tipologie strutturali e acquisire la relativa autorizzazione al funzionamento entro il 31/12/2013, fermo restando che il mancato adeguamento entro tale data comporterà la revoca del titolo autorizzativo. Attraverso tale disposizione si conferma la disponibilità della Regione per l’operatività di quelle strutture che altrimenti sarebbero già ora costrette alla chiusura;
- sulla base anche del costante monitoraggio sullo stato di attuazione del provvedimento eventuali ridefinizioni dei termini temporali per i previsti adeguamenti strutturali potranno essere definiti nell’ambito delle procedure applicative della D.G.R. n. 17- 15226/2005.
Infine rende noto che il provvedimento è stato oggetto di incontri e consultazioni con tutti i soggetti componenti il Tavolo congiunto Regione-Territorio per l’applicazione dei LEA sull’area socio-sanitaria e che il CO.RE.SA ha espresso parere favorevole formulando osservazioni, alcune delle quali sono state recepite.

Segue dibattito durante il quale alcuni Consiglieri sia di maggioranza sia di minoranza, pur ritenendo complessivamente utile e condivisibile il provvedimento in oggetto, manifestano perplessità e richieste di chiarimenti di seguito riportate:
- preoccupazione che i dettami strutturali del provvedimento possano costituire il viatico per la chiusura di alcune strutture, in particolare IPAB pubbliche, e conseguente proposta di rimodulare le caratteristiche strutturali necessarie per ottenere l’accreditamento soprattutto in considerazione delle aree geografiche e della densità abitativa dove le strutture sono ubicate;
- perplessità in ordine alla decorrenza diversificata richiesta per l’adeguamento alle strutture private ed a quelle pubbliche;
- dati informativi rispetto alla valutazione dell’impatto che il provvedimento determina, tenendo anche conto della difficoltà gestionale di ogni singola struttura e dei già evidenti ritardi della Regione nel pagamento degli erogatori di prestazioni di servizi socio-sanitari nelle strutture operanti;
- proposta che si preveda un ente terzo con funzione di arbitro nel compito di vigilanza affinché siano rispettate le varie fasi definite dal provvedimento per consentire l’accreditamento delle strutture;
- richiesta di essere posti nella condizione di conoscere le conseguenze che il provvedimento avrà sul territorio regionale soprattutto rispetto a quante strutture si presume saranno costrette a chiudere;
- essere informati in ordine alla normativa vigente nelle altre Regioni;
- avere delle precisazioni circa il controllo che la Regione intende attuare sulle procedure che, stando al provvedimento, le strutture dovranno rispettare per conseguire l’accreditamento.

L’Assessore al welfare informa che la scelta di differenziare le date di adeguamento per le strutture pubbliche e per quelle private è dovuta essenzialmente a problemi di tempistica legati alle procedure complesse alle quali è sottoposto il settore pubblico per la realizzazione delle opere di adeguamento sia strutturale sia gestionale.
Inoltre chiarisce che nel provvedimento è specificato che il compito di vigilanza è prerogativa delle ASL, non escludendo comunque la partecipazione delle rappresentanze sociali alla verifica ed al confronto che la vigilanza stessa sia effettuata correttamente.
Infine evidenzia che ai sensi della normativa vigente è già possibile ridefinire il regime tariffario e la proroga dei termini per le strutture che non riescono ad adeguare le opere strutturali.

Il Presidente, tenuto conto delle richieste dei Consiglieri e delle anticipazioni dell’Assessore sulle eventuali modifiche possibili da apportare all’Atto deliberativo, decide di rinviare l’espressione del parere preventivo della Commissione a venerdì 11 settembre p.v.




Risposta della Giunta regionale all’Interrogazione n. 2575 all’oggetto: “Riconoscimenti della MCS (Sensibilità Clinica Multipla) tra le malattie rare”
Presentata dalla Consigliera regionale Mariangela COTTO.

La Consigliera:
- visto che la Sensibilità Clinica Multipla non è compresa nella DGR n. 3-8715 del 5/5/2008 “Piano Sanitario Nazionale 2006/2008. Approvazione di tre progetti interregionali, relativi alle malattie rare, ai fini dell’accesso al Fondo istituito dall’art. 1, comma 805, della Legge n. 296/2006 (Legge Finanziaria 2007), e assegnazione agli stessi della quota di coofinanziamento regionale”;
- letto che sono 36 milioni i cittadini europei affetti da una malattia rara: si tratta, nella maggiore parte dei casi, di malattie di origine genetica, ma anche di rare forme tumorali, malattie autoimmuni, malformazioni congenite e patologie di origine infettiva o tossica che a volte non vengono diagnosticate per anni per mancanza di mezzi e conoscenze;
- vista la raccomandazione della Commissione Europea del Consiglio Europeo affinché si definisca una strategia comune al problema con l’obiettivo ultimo di “fare uscire dall’ombra i pazienti affetti da malattie rare che spesso vivono nell’incertezza per anni prima che la malattia sia correttamente diagnosticata e trattata”;
- appreso che le Regioni Marche e Toscana hanno riconosciuto tra le malattie rare che necessitano di assistenza integrativa il caso della Sensibilità Clinica Multipla
interroga la Presidente della Giunta regionale e l’Assessore competente al fine di conoscere:
- se e quando la Sensibilità Clinica Multipla sarà inserita nell’elenco delle malattie rare di cui alla DGR n. 3-8715 del 5/5/2008 “Piano Sanitario Nazionale 2006/2008. Approvazione di tre progetti interregionali, relativi alle malattie rare, ai fini dell’accesso al Fondo istituito dall’art. 1, comma 805, della Legge n. 296/2006 (Legge finanziaria 2007), e assegnazione agli stessi della quota di coofinanziamento regionale”.

L’Assessore alla tutela della salute e sanità rende risposta scritta con l’assenso della Consigliera interrogante.

venerdì 11 settembre 2009

BOSSI IN VALLE PO 11 SETTEMBRE 2009

giovedì 10 settembre 2009




ROBERTO COTA CHE GRINTA!

mercoledì 9 settembre 2009


Sottosegretario Francesca MARTINI


L’On. Francesca Martini, nata a Verona il 31 agosto 1961 è Sottosegretario di Stato al Lavoro, alla Salute e alle Politiche Sociali nel IV Governo Berlusconi dal 12 maggio 2008. DPR 12 maggio 2008 (GU n. 111 del 13-5-2008).Laureata in lingue e letterature straniere, è eletta deputato alla Camera nella XVI Legislatura nella Lista della Lega Nord. E’ stata assessore alle politiche sanitarie della regione Veneto, ha svolto attività di docente universitario a contratto e di Capogruppo Lega nord nella Commissione Affari sociali nella XIV legislatura.DelegheCon Decreto Ministeriale del 23 maggio 2008 il Ministro Maurizio Sacconi ha attribuito al Sottosegretario On. Francesca Martini la delega alla trattazione e alla firma degli atti relativi:
alle relazioni con la Commissione salute della Conferenza delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano e alla gestione dei profili relativi al Fondo sanitario nazionale, con particolare riferimento ai piani di rientro delle regioni interessate, al contenimento della spesa, al riparto del Fondo sanitario nazionale, sentito il Sottosegretario di Stato prof. Ferruccio Fazio per le materie a Lui delegate;
alle materie della sanità pubblica veterinaria, degli alimenti e della nutrizione;
alle materie della disabilità, riabilitazione e nomenclatore tariffario dell'assistenza protesica;
all’assistenza sanitaria e medico-legale del personale navigante (Servizi di assistenza sanitaria al personale navigante - SASN); al supporto delle funzioni della commissione medica di appello avverso i giudizi di inidoneità permanente al volo;
alla corresponsione di indennizzi a favore di soggetti danneggiati da complicanze di tipo irreversibile a causa di vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni e somministrazione di emoderivati, ai ricorsi e ai risarcimenti in materia;
alla tenuta dei rapporti con i medici di medicina generale e pediatri di libera scelta e le relative associazioni sindacali per le cure primarie;
alla Croce Rossa Italiana;
all’attività di contenzioso nelle materie di cui ai punti precedenti.
a rappresentare il Ministro presso le Camere - nel rispetto delle direttive eventualmente fornite dal Ministro e sempre che egli non ritenga di attendervi personalmente - per lo svolgimento di interrogazioni a risposta orale e per ogni altro intervento che si renda necessario nel corso dei lavori parlamentari con riferimento alle materie di cui all'art. 1, comma 2, e ad ogni altra materia che il Ministro intenda di volta in volta affidare al Sottosegretario di Stato medesimo;
alla firma delle risposte alle interrogazioni a risposta scritta nelle materie di cui all'art. 1, comma 2, salve diverse determinazioni che potranno essere di volta in volta adottate dal Ministro;
alla firma delle richieste di parere al Consiglio di Stato ed ad altri organi istituzionali su questioni non rivestenti carattere generale o di principio.

martedì 8 settembre 2009

Paesana: un solo giorno di festa per i Popoli Padani
Fervono già i preparativi per l’annuale e tradizionalissima festa dei popoli padani. Il segretario della Lega Nord, Stefano Isaia, ha già fatto sapere quale sarà il programma della festa delle ‘Camicie Verdi’ a Paesana. Non più due giorni di festa, bensì uno solo. Paesana ospiterà i leghisti solo nella giornata di venerdì 11 settembre. In questa data, alle 12, a Pian del Re, il gotha delle autorità leghiste preleveranno l’acqua dalla sorgente del Po per poi spostarsi poco più a valle, a Pian della Regina, per il consueto pranzo presso ‘La Baita della Polenta’. Concluso anche il momento ‘gastronomico’, il ‘serpentone verde’ si sposterà a Paesana, dove si terrà il comizio e la conferenza stampa. Qui verranno allestiti circa una trentina di stand con prodotti enogastronomici locali. Stando alle prime indiscrezioni è confermata anche per quest’anno la presenza del leader del Carroccio Umberto Bossi. Lo scorso anno, il ministro Bossi si era recato sino a Pian del Re per innalzare di persona l’ampolla con l’acqua del Po.