mercoledì 23 settembre 2009

No agli infermieri in farmacia. L’Ipasvi protesta contro il Decreto legislativo
Gli infermieri italiani criticano il Decreto legislativo sui servizi in farmacia in discussione al Senato, che riduce significativamente la possibilità di ottenere prestazioni infermieristiche direttamente all’interno delle farmacie. Diversamente da quanto annunciato nel decreto approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri lo scorso 31 luglio, infatti, lo schema attualmente all’esame delle Commissioni competenti di Camera e Senato non prevede la possibilità per le farmacie di avvalersi degli infermieri e diventare così punti di assistenza per alcune prestazioni infermieristiche, tra cui anche le vaccinazioni. A tale prospettiva si erano dichiarati contrari i medici di famiglia. “Il testo del Decreto legislativo – afferma Annalisa Silvestro, presidente della Federazione nazionale Collegi Ipasvi – svuota di significato la presenza degli infermieri in farmacia, prevedendo di fatto prevalentemente l’assistenza domiciliare. Con questa limitazione, non indicata dalla delega e di cui non esiste base giuridica o professionale, si depotenzia la grande carica innovativa che questo decreto potrebbe avere a vantaggio dei cittadini”. Secondo Silvestro “siamo di fronte a un pasticcio, causato forse dal fatto che si è voluto dare riscontro a gruppi evidentemente poco interessati all’opportunità che i cittadini fruiscano di un servizio infermieristico capillare, come quello garantito attraverso le farmacie”. L’Ipasvi comunque, annuncia la presidente, si “batterà affinché, nella versione finale del Decreto che verrà rinviato al Governo, cadano queste immotivate limitazioni all’attività degli infermieri e venga assicurato un servizio che risponde alle esigenze dei cittadini”.

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