lunedì 30 novembre 2009

1° Dicembre Giornata Mondiale AIDS: 322 le nuove diagnosi in Piemonte nel 2008
Negli ultimi 10 anni, più di 3000 persone che vivono in Piemonte hanno scoperto di aver contratto l’infezione da HIV, circa 300 all’anno. Sebbene sia ancora molto alta la quota di coloro che arrivano troppo tardi alla diagnosi, o perché già in AIDS conclamato o perché l’infezione HIV è progredita al punto da compromettere il successo delle cure, nel 2008 si è registrato il valore più basso degli ultimi 10 anni, pari al 32%. La quota di ritardo alla diagnosi supera il 40% tra coloro che hanno contratto l’infezione tramite rapporti sessuali non protetti.Nel 2008, le nuove diagnosi sono state in totale 322, il 75% delle quali ha riguardato gli uomini. Maggiore la presenza delle donne nelle classi di età giovani-adulte (19-34 anni), mentre i maschi risultano più numerosi dai 35 anni in avanti. Circa un terzo delle nuove diagnosi riguarda gli stranieri, che rappresentano il 14% della totalità delle persone che vivono con l’infezione da HIV/AIDS, valore in linea con quello nazionale.Nel 2008, i rapporti sessuali non protetti hanno rappresentato il 66% delle modalità di trasmissione delle nuove diagnosi di infezione. Si registra, inoltre, il valore più alto dal 1999 di infezioni attribuibili ai rapporti omo e bisessuali non protetti, pari al 30% delle diagnosi dell’anno. L’aumento si registra a partire dal 2007. Lo scambio di siringhe non sterili tra consumatori di droghe per via endovenosa rappresenta il 18% dei casi; nel 1999 questa modalità rappresentava il 30% delle diagnosi. È in costante aumento il numero delle persone che vivono in Piemonte con l’infezione da HIV/AIDS, che ha raggiunto all’inizio del 2009 circa le 6800 unità pari a 1,7 casi ogni 1.000 abitanti; circa il 60% di queste persone ha un’età inferiore ai 44 anni, il 18% non supera i 34 anni. Tra gli uomini piemontesi di 40 – 44 anni, 7 su 1000 vivono con l’infezione da HIV/AIDS.«I dati a disposizione – afferma Eleonora Artesio, assessore alla tutela della salute e sanità – dimostrano che l’Hiv/Aids è un problema reale e attuale, di fronte al quale non bisogna abbassare la guardia. Gli interventi attuati fino ad oggi sono stati importanti ma non sufficienti a ridurre significativamente i nuovi casi di infezione. E’ fondamentale proseguire il programma di contrasto alla malattia».Oltre a quella da HIV/AIDS, sono numerose anche altre infezioni sessualmente trasmesse.Ad oggi sono attivi 9 Centri MST (Malattie Sessualmente Trasmissibili) che operano sul territorio regionale: 3 a Torino, 1 a Novara, 1 a Biella, 1 a Vercelli, 1 ad Asti, 1 a Cuneo, 1 a Verbania. L’ultimo accreditato è il Centro MST di Vercelli, inaugurato nel 2009.Il numero di visite effettuato nei centri è cresciuto costantemente negli anni e, nel 2008, è stato pari a 4500. La positività per un’infezione sessualmente trasmessa si è verificata nel 40% dei casi. Tra le patologie diagnosticate, le più frequenti sono i condilomi, la chlamydia, la sifilide e l’herpes genitale. Il 15% dei soggetti che si sono sottoposti a un controllo ha dichiarato di utilizzare regolarmente il preservativo; la percentuale sale al 20% tra i giovani con meno di 24 anni e scende al 12% tra gli ultra cinquantacinquenni.«Nel primo trimestre del 2010 – prosegue Artesio – pianificheremo una campagna di comunicazione rivolta prevalentemente ai giovani e agli adulti tra i 15 e i 45 anni. La finalità sarà quella di promuovere il test dell’HIV e di sensibilizzare la popolazione sull'importanza della prevenzione in tema di AIDS e sulla consapevolezza della necessità di evitare comportamenti a rischio».La campagna vedrà la partecipazione di 25 società specializzate, che presenteranno un progetto di comunicazione comprendente strumenti di contatto tradizionali e attività innovative e ad alto valore interattivo. Tra le proposte sarà selezionato il progetto ritenuto migliore sia dal punto di vista dei contenuti, sia da quello dell’impatto comunicativo.
Le iniziative in Piemonte (22 Kb)
I progetti regionali sull'Aids (33 Kb)

domenica 29 novembre 2009

Chivasso, 9.11.09
Autorizzato il finanziamento per l’ampliamento dell’Ospedale di Chivasso
La Direzione Generale dell’ASL TO 4 informa che con Decreto del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali del 12/10/2009, successivamente trasmesso dalla Regione Piemonte in data 6/11/2009, si è concluso l’iter burocratico ed amministrativo che ha fissato definitivamente l’autorizzazioneal finanziamento già concesso per la realizzazione del nuovo Padiglione di Degenza e Servizi (terzo lotto) dell’Ospedale di Chivasso e quindi ha dato il via alla fase successiva che porterà all’appalto dell’opera.
Il Decreto pone fine ad un lungo percorso iniziato nel Novembre 2002 con l’affidamento della progettazione dell’opera. Tale percorso si era poi arenato all’inizio del 2006 per la mancanza del presupposto della cantierabilità,fatto che non permetteva l’ammissione al finanziamento.
Nel secondo semestre del 2006 è stato superato quest’ostacolo ma, dato il tempo trascorso dalla progettazione, è stato necessario rivedere il progetto originario che è stato oggetto di modifiche dettate dalla necessità di adeguarlo alla normativa europea sul risparmio energetico ed adeguare altresì il valore dell’opera al nuovo prezziario regionale delle OO.PP. non potendo, l’opera stessa, essere appaltata con i vecchi prezzi.
L’adeguamento del costo ha comportato una richiesta di ulteriori finanziamenti che la Regione Piemonte ha concesso nel Maggio 2009. A questa data il progetto aveva tutte le caratteristiche per essere appaltato.L’emanazione del Decreto consente di avviare la procedura per l’aggiudicazione della gara d’appalto, che dovrà avvenire entro 9 mesi, ovvero entro Luglio 2010.
Poichè l’Azienda ha già elaborato il bando di gara si ritiene che entro tale data si potrà dare altresì avvio alle attività di cantiere che prevedono la riorganizzazione dei servizi esistenti, un nuovo parcheggio e la revisione della viabilità interna ed esterna.
La Direzione Generale esprime viva soddisfazione nel vedere concretamente avviata la realizzazione di un ‘opera importante e fondamentale non solo per la città di Chivasso ma per tutta l’Azienda TO4.

sabato 28 novembre 2009

Il 1° dicembre si celebra in tutto il mondo la Giornata mondiale per la lotta contro l’Aids, istituita nel 1998 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dall’Organizzazione delle Nazioni Unite, allo scopo di sensibilizzare la comunità internazionale e i singoli individui al necessario impegno per la prevenzione e la cura della malattia.La ricorrenza è stata scelta in quanto il primo caso di Aids è stato diagnosticato il 1° dicembre 1981.Quest'anno, in concomitanza con la celebrazione della Giornata Mondiale, partirà la campagna informativo-educativa 2009 "Aids: la sua forza finisce dove comincia la tua. Fai il test!” .Obiettivo del Ministero è quello di contrastare l’abbassamento dell’attenzione della popolazione italiana nei confronti del problema Aids e in particolare di incentivare i giovani adulti (30-40 enni), di qualunque orientamento sessuale, italiani e stranieri, ad effettuare il test HIV. La campagna sarà diffusa in un primo momento sui principali organi quotidiani e periodici della carta stampata, mentre a livello televisivo e radiofonico sarà diffuso uno spot interpretato dal noto attore cinematografico Valerio Mastrandrea e diretto dal regista Ferzan Ozpetek .Target della campagna la fascia di popolazione cosiddetta "inconsapevole" cioè coloro che non essendosi sottoposti al test ignorano la propria sieropositività, infettano gli altri attraverso i rapporti sessuali e ricevono una diagnosi tardiva della malattia.Approfondimenti informativi saranno inoltre presenti sul portale del Ministero. Attivo il Numero verde Aids 800 861 061 operante presso l’Istituto Superiore di Sanità.Redazione Ministerosalute.it - 27 novembre 2009

venerdì 27 novembre 2009

Cresce il numero di parti in Piemonte

Torino, 25 novembre 2009

I dati sul percorso nascita al convegno per i 25 anni del Consiglio regionale di sanità e assistenza
fertile (14-49 anni) sono 981.412, i minori (0-17 anni) 672.520. Nel 2008 hanno partorito, nei 33 punti nascita del territorio regionale, 37.654 donne, di cui 29.026 (77,1%) italiane e 8.628 (22,9%) straniere. Il dato è superiore a quello del 2004 (35.590 donne) e del 2006 (36.908).
Questi sono alcuni dei dati diffusi oggi in occasione del convegno, organizzato presso l’Aso San Giovanni Battista-Molinette di Torino dalla Regione, dal Consiglio regionale di sanità e assistenza (Coresa) e dall’Aress (Agenzia regionale dei servizi sanitari), dedicato alla rete materno-infantile regionale, per ricordare i 25 anni della nascita del Coresa.
«La scelta di dedicare il convegno alla rete materno infantile - ha dichiarato Eleonora Artesio, assessore regionale alla tutela della salute e sanità - rappresenta un chiaro segno della volontà di investire, sia dal punto di vista organizzativo e della professionalità sia da quello economico, in un ambito che ha fatto del concetto di percorso il suo punto di forza. I progetti, le linee guida, l’integrazione e il potenziamento dei servizi sul territorio attuati negli ultimi anni hanno portato e stanno portando ancora risultati importanti per la salute delle donne e dei bambini».
Nel corso della giornata sono state ricordate le tappe fondamentali della costruzione del “percorso nascita” e gli obiettivi raggiunti in termini di programmazione sanitaria, di governo clinico e di miglioramento dell’assistenza, con particolare riferimento agli screening neonatali, all’introduzione dell’Agenda di gravidanza, alla rete dell’insufficienza respiratoria e al ruolo dei consultori.
Il ruolo del Coresa, anche nel settore materno-infantile è stato ricalcato anche dal direttore generale dell’Aress, Oscar Bertetto, che ha sottolineato come «le scelte di politica e organizzazione sanitaria debbano passare attraverso un percorso di democrazia partecipata anche all’interno delle aziende sanitarie. Una partecipazione volta al coinvolgimento di tutti gli operatori attraverso una formazione attenta ai temi di ascolto.
In questa direzione occorre creare nuovi modelli organizzativi di lavoro che si ispirino alla collegialità e allo spirito di squadra». Il “percorso nascita” conta oggi una rete di circa 200 consultori pubblici, 33 punti nascita, 7 terapie intensive neonatali, 25 reparti ospedalieri di pediatria e 31 reparti di ostetricia. Il tasso di natalità piemontese è più basso rispetto a quello nazionale: nel 2008 si è attestato intorno all’ 8 per mille, contro il 9,5 per mille del dato italiano. Il trend, dal 2001 ad oggi, è comunque in crescita, così come il numero medio di figli per donna, pari a 1,4 nel 2008, in linea con quello nazionale.L’età media delle donne piemontesi al parto è di 31,97 anni (32,89 per le italiane, 28,87 per le straniere).
E’ in diminuzione il numero di donne seguite in gravidanza dai servizi privati: dal 72,3% del 2004 si è passati al 65,4% del 2008, con il conseguente aumento di coloro che si rivolgono al servizio pubblico. Il 91,5% delle gravidanze è stato di tipo fisiologico, cioè senza particolari complicanze. Dai dati ricavati dalle schede di dimissione ospedaliera, dai certificati di assistenza al parto e dai numeri relativi alle interruzioni volontarie di gravidanza (ultimo anno di riferimento 2006) emerge che su 50 mila gravidanza iniziate, il 70,8% è proseguito, il 18,7% si è interrotto per volontà della donna e il 10,5% è rappresentato da aborti spontanei ospedalizzati. Il 90,5% dei parti è avvenuto nel termine previsto, tra la 37esima e la 41esima settimana di gravidanza, il 5,7% è stato prematuro (33-36esima settimana), il 2,6% post-maturo (42esima settimana e oltre), l’1,1% grave prematuro (25-32esima settimana). Il 98% dei parti è avvenuto, nel 2008, nelle strutture pubbliche.
I parti spontanei sono stati, nel 2008, il 65% del totale, quelli con taglio cesareo il 31,8%. I neonati sono stati 38.118.

giovedì 26 novembre 2009

Torino, 21 novembre 2009
Edilizia sanitaria: dal Ministero 105 milioni di euro per finanziare 26 interventi
Sono già 26 su un totale di 47 gli interventi di edilizia sanitaria per cui il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali ha concesso i finanziamenti statali oggetto dell’accordo di programma dell’aprile del 2008. «I termini di presentazione delle istanze – spiegano il vicepresidente Paolo Peveraro e l’assessore alla tutela della salute e sanità Eleonora Artesio – scadevano il 22 ottobre scorso. Entro quella data la Regione ha provveduto a inviare a Roma gli atti relativi a tutti i progetti, che gli uffici ministeriali stanno ora esaminando e via via ammettendo ai contributi, con successivi decreti. Ad oggi, ci sono stati assegnati circa 105 milioni di euro dei complessivi 186 spettanti al Piemonte».
Tra le opere più importanti che hanno già avuto via libera ci sono la costruzione del terzo lotto dell’ospedale di Chivasso (16 milioni di euro), l’edificazione del nuovo ospedale della Valle Belbo (11 milioni) e i lavori di ampliamento dell’ospedale «Martini» di Torino (11 milioni). Su alcuni interventi, il Ministero ha rilevato delle incongruenze e chiesto alla Regione l’assunzione di ulteriori provvedimenti o l’integrazione della documentazione inviata. È in caso dell’ospedale di Venaria, di cui è cambiato il titolo e aumentato il costo di realizzazione rispetto a quanto scritto nell’accordo di programma.
«A questa segnalazione – aggiungono Peveraro e Artesio - abbiamo già risposto, spiegando come il progetto non sia sostanzialmente cambiato e come sia intenzione dell’amministrazione regionale coprire la maggior spesa con uno stanziamento annuale di 4 milioni e 600 mila euro, dal 2009 al 2014, come verrà formalizzato in un atto deliberativo che assumeremo tempestivamente e invieremo a Roma».

mercoledì 25 novembre 2009

CONVEGNO LEGA NORD PIEMONTE

28/11/2009 - ore 9.30 - 13.30- Convegno - Quale medicina del territorio per il futuro? - Jolly Hotel Ambasciatori, C.so Vittorio Emanuele II, 104 - TORINO

lunedì 23 novembre 2009

IV COMMISSIONE

SEDUTA N. 88 DEL 13 NOVEMBRE 2009 - SALA DEI MORANDO

ARGOMENTI TRATTATI


Espressione parere preventivo su proposta di Regolamento regionale all’oggetto: “Disposizioni attuative della Legge regionale 29 maggio 2009, n. 16 (Istituzione dei Centri Antiviolenza con Case Rifugio)”.
Presentata dalla Giunta regionale


L’Assessore al welfare, su richiesta di un Consigliere di minoranza, illustra sommariamente l’articolato e l’allegato, facente parte integrante, del Regolamento attuativo predisposto ai sensi dell’articolo 6 della L.R. del 29 maggio, n. 16 avente per oggetto l’Istituzione dei Centri Antiviolenza con Case Rifugio.

Una Consigliera di minoranza all’articolo 2, comma 1. lettera b) propone di sopprimere dopo le parole:”struttura residenziale di tipo sociale” le parole seguenti: “ad indirizzo segreto”, ricordando che nel corso della redazione della legge si è convenuto di caratterizzare i Centri Antiviolenza come Case Rifugio senza connotati di secretezza.
Inoltre all’articolo 12, comma 2. lettera b) propone di sopprimere la seguente parola :“preferibilmente”, ritenendo che la competenza professionale dell’operatore che offre ascolto, accoglienza ed assistenza alla donne vittime di violenza deve necessariamente possedere un titolo di studio afferente all’area pedagogico-educativa o sociale.
Infine la medesima Consigliera ed altri Commissari di minoranza sostengono che i requisiti strutturali della Casa Rifugio definiti nell’allegato siano troppo dettagliati, proponendo di stralciare l’elencazione minuziosa dei servizi richiesti. Infatti ritengono sufficiente utilizzare la denominazione seguente: “Casa di civile abitazione con requisiti di abitabilità” onnicomprensiva di tutte le norme che per legge devono essere applicate per rendere vivibile una abitazione.

Un Consigliere di minoranza fa notare che, a fronte dei molteplici servizi messi a disposizione delle donne vittime di violenza ospiti nelle Case Rifugio, non è previsto l’impianto di un telefono fisso.

Un Consigliere di maggioranza fa presente il rischio che non tutte le Case Rifugio possano dotarsi delle figure professionali previste all’articolo 16 ed inoltre rimarca l’inadeguato utilizzo all’interno delle Case medesime del personale volontario, il cui inserimento si può prevedere e deve essere preceduto ed accompagnato da adeguati percorsi formativi.

L’Assessore al welfare ritiene di accogliere i suggerimenti proposti dalla Consigliera circa l’eliminazione della secretezza delle Case e la necessità che l’operatore previsto al loro interno possieda un titolo di studio afferente all’area pedagogico-educariva o sociale.
Circa i requisiti strutturali delle Case, proprio per la peculiarità delle donne ospiti, ritiene opportuno mantenere inalterato l’elenco dei servizi previsti in dotazione e non concorda sull’installazione di un impianto telefonico fisso il cui numero potrebbe facilmente venire a conoscenza delle persone che hanno ridotto vittime le donne alloggiate nelle Case per essere protette ed accudite fisicamente e psicologicamente.
Infine fa notare che il personale volontario sarà utilizzato per supportare il lavoro degli operatori con specifiche competenze professionali adeguate a fare fronte alle criticità tipiche dei Centri antiviolenza.

Quindi si passa ad esprimere il parere preventivo in ordine alla proposta della Giunta regionale all’oggetto” Regolamento regionale recante: “Disposizioni attuative della legge regionale 29 maggio 2009, n. 16 (Istituzione dei Centri antiviolenza con Case Rifugio) conchè all’articolo 2, comma 1. lettera b) venga soppressa l’espressione: “ ad indirizzo segreto” e all’articolo 12, comma 2. lettera b) venga soppressa la parola: “preferibilmente”.
Il voto registra l’esito seguente:
favorevoli: PD – RIFONDAZIONE COMUNISTA -SINISTRA DEMOCRATICA – ECOLOGISTI – ITALIA DEI VALORI – MODERATI;
contrari: //;
astenuti: FORZA ITALIA-POPOLO DELLA LIBERTA’ – ALLEANZA NAZIONALE-POPOLO DELLA LIBERTA’ – LEGA NORD PIEM. PADANIA;
non partecipano al voto: //.

La Commissione esprime a maggioranza parere preventivo favorevole in ordine al provvedimento in oggetto.


Esame proposta di legge n. 259 all’oggetto: “Norme per la detenzione, l’allevamento, il commercio di animali esotici” .
Presentata dai Consiglieri regionali MORICONI (primo firmatario); SPINOSA, DALMASSO, BOSSUTO, TRAVAGLINI, BARASSI, DEAMBROGIO.


Il Vice Presidente ricorda che il provvedimento è stato esaminato in sede di gruppo di lavoro costituito in seno alla Commissione e che il testo posto in votazione scaturisce dai lavori di tale Gruppo.
Dà quindi lettura dell’articolo 1 (Principi e finalità).
Non essendoci osservazioni e/o proposte di emendamento si passa alla votazione: l’articolo è approvato a maggioranza dei Consiglieri presenti.
Vengono quindi approvati a maggioranza anche i rimanenti articoli.
Si passa infine alla votazione dell’intero testo.
Il voto registra l’esito seguente:
favorevoli: PD – RIFONDAZIONE COMUNISTA-SINISTRA EUROPEA – SINISTRA DEMOCRATICA PER IL SOCIALISMO EUROPEAO – ECOLOGISTI UNITI A SINISTRA-SINISTRA EUROPEA – ITALIA DEI VALORI – MODER. PER IL PIEMONTE RIFORMISTI;
contrari: //;
astenuti: //;
non partecipano al voto: FORZA ITALIA-POPOLO DELLA LIBERTA’ – ALLEANZA NAZIONALE POPOLO DELLA LIBERTA’ – LEGA NORD PIEM.-PADANIA.

Quindi la Commissione esprime parere di massima favorevole dei Consiglieri presenti in ordine alla proposta di legge in oggetto, trasmettendolo alla I Commissione consiliare permanente (Bilancio) per acquisire dalla medesima il parere di competenza.


Esame proposta di legge n. 440 all’oggetto: “Disposizioni sulle terapie complementari: terapia del sorriso e pet teraphy”.
Presentata dai Consiglieri regionali COTTO (prima firmataria), CIRIO, LEO, CAVALLERA, FERRERO, PEDRALE, BURZI, PICHETTO FRATIN, NASTRI, TOSELL.

Esame proposta di legge n. 562 all’oggetto: “Norme in materia di pet teraphy, Terapia assistita con animali e attività assistita con animali”.
Presentata dai Consiglieri regionali CAVALLERA (primo firmatario), BOTTA, ROSSI, COTTO, DEAMBROGIO, MULIERE, RUTALLLO.



Il Vice Presidente ricorda che il provvedimento è stato esaminato in sede di gruppo di lavoro costituito in seno alla Commissione e che il testo posto in votazione scaturisce dai lavori di tale Gruppo.

Il Vice Presidente dà lettura dell’articolo 1 (Finalità) del testo unificato delle proposte di legge in oggetto.
Gli Uffici dell’Assessorato alla tutela della salute e sanità propongono di aggiungere alla seconda riga dopo le parole :” terapeutico e riabilitativo” le parole seguenti: “ricreativo ed educativo”.
La proposta è accolta all’unanimità dai Consiglieri presenti.

Si passa alla votazione dell’articolo 1, che viene approvato a maggioranza.

Vengono quindi approvati a maggioranza anche i rimanenti articoli.

Un Consigliere di minoranza dichiara di volere proporre suggerimenti ed emendamenti agli articoli successivi, riservandosi la facoltà di avanzarli nel corso della seduta di Commissione durante la quale si procederà al voto definitivo del testo, oppure in Aula consiliare.

Si passa infine alla votazione dell’intero testo.
Il voto registra l’esito seguente:
favorevoli: PD – FORZA ITALIA-POPOLO DELLA LIBERTA’ – RIFONDAZIONE COMUNISTA-SINISTRA EUROPEA – SINISTRA DEMOCRATICA PER IL SOCIALISMO EUROPEO – ECOLOGISTI UNITI A SINISTRA-SINISTRA EUROPEA – ITALIA DEI VALORI – MODER .PER IL PIEMONTE RIFORMISTI;
contrari://;
astenuti: //;
non partecipano al voto: ALLEANZA NAZIONALE-POPOLO DELLA LIBERTA’ – LEGA NORD PIEM.-PADANIA.

Quindi la Commissione esprime il parere di massima favorevole dei Consiglieri presenti sul testo unificato delle proposte, trasmettendolo alla I Commissione consiliare permanente (Bilancio) per acquisire il parere di competenza.

domenica 22 novembre 2009

INFLUENZA A: OMS, FINORA NESSUN DECESSO LEGATO A VACCINO
Almeno 65 milioni di persone nel mondo sono state vaccinate contro l'influenza pandemica A e finora nessun decesso ha potuto essere legato alla vaccinazione, ha affermato oggi a Ginevra l'Organizzazione mondiale della sanita' (Oms)

venerdì 20 novembre 2009

''La richiesta di badanti formate ed esperte per assistere i malati di Sla e' giusta e stiamo pensando di rispondere a partire dai 400 milioni di euro del patto per la Salute''. Lo ha detto il vice ministro della Salute Ferruccio Fazio

martedì 17 novembre 2009

IV COMMISSIONE

SEDUTA N. 87 DEL 6 NOVEMBRE 2009 - SALA DEI MORANDO

ARGOMENTI TRATTATI


Esame della PDCR n. 487 all’oggetto: “Proposta al Consiglio regionale di modificazione dell’allegato A) della DCR 24 ottobre 2007, n. 137-40212 “Piano Socio Sanitario Regionale 2007-2010”.

L’Assessore alla tutela della salute e sanità illustra la proposta di deliberazione assunta dalla Giunta regionale e proposta al Consiglio regionale in quanto modifica l’allegato A) della DCR 24 ottobre 2007, n. 137-40212 “Piano socio sanitario regionale 2007-2010”.
Quindi rende note le motivazioni che hanno determinato l’atto deliberativo.
Evidenzia che il PSSR 2007-2010, al capitolo 5, definisce il fabbisogno dei posti letto complessivi della rete ospedaliera piemontese secondo una metodologia che tiene conto di una serie di parametri fra cui: il fabbisogno di posti letto in linea con le indicazioni dell’Accordo Stato-Regioni del 23 marzo 2005, il tasso di ospedalizzazione regionale per disciplina e per regime di ricovero, il tasso di utilizzo dei posti letto e la degenza media specifica per disciplina.
Fa presente che l’evoluzione organizzativa avviata in attuazione del PSSR ha dato luogo ad un processo di riorganizzazione dei percorsi terapeutici e riabilitativi nonché alla messa a regime graduale dell’operatività di alcune nuove strutture ospedaliere con conseguenti variazioni nell’ambito del fabbisogno dei posti letto quali determinati nel PSSR.
Sottolinea che l’attuazione degli indirizzi del PSSR ha prodotto un aumento dell’attività specialistica ambulatoriale e dell’utilizzazione delle strutture territoriali residenziali e semiresidenziali, nonché un incremento delle attività di cura presso il domicilio, un aumento dell’attività di postacuzie calcolata in giornate di degenza ed un ulteriore sviluppo dell’attività diurna, soprattutto quella chirurgica. Pertanto è necessario adeguare gli standard per tenere conto oltre che dei posti letto già utilizzati nelle strutture esistenti anche di quelli in strutture già accreditate e non ancora utilizzate e di quelli in fase di costruzione o di definitivo allestimento.
Rende noto che in attuazione del PSSR è stata verificata la composizione dell’offerta per le cure finalizzate alla tutela della salute mentale con revisione del rapporto tra attività di acuzie e di postacuzie ed aggiornato il calcolo del fabbisogno di posti letto sulla base dell’evoluzione della programmazione delle attività del settore. In particolare sono stati identificati con maggiore precisione i posti letto di lungodegenza psichiatrica che sostituiscono quelli denominati neuropsichiatria estensiva e sono stati rideterminati fabbisogni di posti letto riconducendo l’attività pneumologica di postacuzie riabilitativa da disciplina di Pneumologia a quella di Riabilitazione e Recupero Funzionale, in relazione alle necessità cliniche e alle rideterminazioni degli accordi in materia con i soggetti erogatori.
Inoltre precisa che le indicazioni ministeriali in materia di contabilizzazione dei posti letto in relazione all’applicazione dell’Accordo Stato-Regioni del 23 marzo 2005 hanno definito quanto segue:
- devono essere ricomprese nelle attività delle Regioni anche quelle dedicate sostanzialmente alla mobilità extraregionale, come si sta verificando per parte svolta in particolare dagli IRCCS Auxologico di Piancavallo e Maugeri di Veruno di cui si deve prevedere l’inserimento all’interno della rete ospedaliera del Piemonte;
- non si tiene conto nella contabilizzazione del tasso dei posti letto di quelli destinati ai nati non patologici che vengono utilizzati per le previsioni in aumento delle dotazioni per attività di postacuzie;
- riguardo la previsione del trattamento del 20% della casistica di ricovero in regime diurno, è necessario procedere programmando un riequilibrio delle attività assistenziali, sia attraverso la trasformazione in prestazioni ambulatoriali dei ricoveri diurni ad alto rischio di inappropriatezza sia evitando un ulteriore aumento proporzionale della stessa attività diurna.
Quindi pone l’accento, sulla base di quanto sopra esposto, sulla necessità della rideterminazione dei fabbisogni dei posti letto per dare attuazione al progetto denominato “Clinica della memoria” previsto al capitolo 5, punto 5.5 lett. d) del PSSR.
In particolare fa presente l’opportunità che il progetto contenga, oltre all’attività di cura, ricerca e didattica in tema di malattie dementigene di varia natura e origine, la previsione di attività di ricovero di acuzie e postacuzie in regime ordinario, ricovero di tipo residenziale, centri diurni, laboratori ed ambulatori di diagnostica e per terapia di tipo riabilitativo; informa che l’attività di ricerca e didattica dovrà essere svolta con la collaborazione dell’Università di Torino.

Un Consigliere di minoranza osserva che dalla DCR n. 137-40212 del 24 ottobre 2007 è stata stralciata la tabella contenente l’organigramma dei posti letto disponibili e di quelli in prospettiva definitivamente approntati sulla base della ridefinizione della rete ospedaliera che prevede il ridimensionamento di alcuni ospedali e la costruzione di altri ad esempio la Città della Salute ed il nosocomio di Moncalieri.
Pertanto ritiene che la deliberazione relativa ai posti letto da riservare per l’attuazione del nuovo progetto “Clinica della memoria” debba essere assunta dalla Giunta regionale, non avendo il Consiglio regionale titolarità a modificare un allegato non contenete una corretta indicazione numerica dei posti letto in essere ed in divenire.

Un Consigliere di maggioranza, a sua volta, ritiene necessario che la Giunta regionale proceda a precisare meglio il dimensionamento dei posti letto. Tuttavia fa notare che la proposta di deliberazione in oggetto modifica una DCR e che pertanto il Consiglio regionale ha la titolarità di esaminarla e di licenziarla.

Un Consigliere di minoranza chiede quanti posti letto sono destinati alla “Clinica della memoria”

L’Assessore alla tutela della salute e sanità informa che si prevedono 120 posti letto che potranno essere aumentati di 40 unità (cfr. tabella 14 bis allegato integrante della deliberazione).

Quindi si passa alla votazione della proposta di deliberazione della Giunta regionale al Consiglio regionale relativa alla modificazione dell’allegato A) della DCR n. 137-40212 del 24 ottobre 2007 “Piano socio sanitario regionale 2007-2010”.
Il voto registra l’esito seguente:
favorevoli: PD – RIFONDAZIONE COMUNISTA-SINISTRA EUROPEA – SINISTRA DEMOCRATICA PER IL SOCIALISMO EUROPEO;
contrari://;
astenuti://;
non partecipano al voto: ALLEANZA NAZIONALE-POPOLO DELLA LIBERTA’ – LEGA NORD PIEM.-PADANIA.

La PDCR in oggetto è licenziata a maggioranza dei Consiglieri presenti ed è rassegnata all’Aula consiliare per l’esame conclusivo.
IV COMMISSIONE

SEDUTA N. 86/C5 DEL 6 NOVEMBRE 2009 - SALA DEI MORANDO

ARGOMENTI TRATTATI


Consultazione in ordine al disegno di legge n. 636 all’oggetto: “Riordino del sistema delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza”
Presentato dalla Giunta regionale.

Consultazione in ordine alla proposta di legge n. 60 all’oggetto: “Riordino del sistema delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza”

Presentata dalla Consigliera regionale Mariangela COTTO (prima firmataria) ed altri.

Dopo l’introduzione del Presidente che motiva lo scopo della consultazione e che ringrazia i convenuti per la loro partecipazione seguono gli interventi dei Rappresentanti delle seguenti Associazioni:
- CSA;
- CISL Piemonte quale portavoce delle OO.SS. CGIL-CISL-UIL;
- ARIA-A.N.S.D.I.P.P.;
- IPAB pubbliche e private del cuneese;
- UPP Piemonte.


Gli interventi effettuati durante la consultazione evidenziano in particolare la necessità:
- di accertare l’effettiva destinazione dei beni delle ex IPAB privatizzate, al fine di verificare se i patrimoni ed i loro redditi sono stati destinati, come le leggi vigenti esigono, ai servizi socio-assistenziali;
- di verificare se gli enti privati ai quali sono stati donati beni di ex Ipab hanno sempre ed esclusivamente svolto e svolgono attività di assistenza a favore dei poveri;
- di identificare gli enti privati beneficiari dei patrimoni ex IPAB che sono stati estinti ed individuare a quali soggetti sono stati trasferiti i beni al fine di verificare se sono stati sottratti beni alla destinazione socio-assistenziale;
- di censire le IPAB che non svolgono alcuna attività a favore dei poveri ed accertare i motivi per cui non sono state dichiarate estinte;
- di verificare l’idoneità o meno della disposizione approvata dalla Regione Piemonte in materia di vigilanza degli enti privati ai quali sono stati trasferiti a titolo gratuito i beni, a volte ingenti;
- di fare uscire le IPAB riformate dalla sfera contrattuale pubblica, per consentire ad esse di partecipare ad un percorso di ricomposizione nazionale della contrattualità del personale socio-assistenziale ora soggetto di otto differenti contratti nazionali;
- di assegnare alle Aziende un profilo fiscale che, sul servizio reso, non le differenzi dal sistema ONLUS;
- di ridurre l’IRAP assimilandola a quella devoluta dalle cooperative sociali;
- di trasformare la natura delle IPAB attualmente “soggetti passivi Iva”.

Il Presidente nel ringraziare i convenuti sollecita l’inoltro di eventuali ulteriori osservazioni scritte che saranno tenute in considerazione dai Commissari nel corso dell’esame dei provvedimenti.
IV COMMISSIONE

SEDUTA N. 85/C4 DEL 6 NOVEMBRE 2009 - SALA DEI MORANDO

ARGOMENTI TRATTATI


Consultazione sul disegno di legge n. 644 “Norme in materia di organizzazione dell’attività delle aziende sanitarie ed a tutela dell’imparzialità dell’azione amministrativa”
Presentato dalla Giunta regionale.

Dopo l’introduzione del Presidente che motiva lo scopo della consultazione e che ringrazia i convenuti per la loro partecipazione seguono gli interventi dei Rappresentanti delle Associazioni seguenti:
- ANMDO;
- CISL Piemonte in qualità di portavoce delle OO.SS CGIL-CISl-UIL;
- IPASVI Torino;
- USAE-FSI Torino
- ANNAO- ASSOMED;
- ANPO;
- CIDA;
- ORDINE DEI MEDICI DI VERCELLI.


Gli interventi effettuati durante la consultazione rimarcano in particolare i seguenti punti:

- L’articolo 1 evidenzia incompatibilità solo all’interno di due rami presenti nelle istituzioni: il ramo sanitario/medico e il ramo amministrativo. Tale modalità è confermata all’articolo 2 che sottolinea come, qualora nel periodo che intercorre dall’emanazione della norma all’adozione del provvedimento e per gli atti indifferibili, la decisione è avocata al Direttore amministrativo o al Direttore sanitario. Tale modalità non risulta conforme a quanto dichiarato sia a livello nazionale sia regionale per quanto attiene al riconoscimento dell’organizzazione delle professioni sanitarie non mediche che è sancito essere basilare per l’andamento dei servizi e per la loro qualità. Si richiede pertanto che, le norme adottate, si estendano a tutto il personale sanitario del SSR nel rispetto delle specifiche gerarchie professionali;
- la necessità che venga istituito un albo per la figura del Direttore sanitario e che, nel definire i criteri di accesso, si preveda il possesso dei requisiti prescritti dal DPR n. 484 del 10 dicembre 1997 ovvero della specializzazione in una delle discipline dell’area della sanità pubblica o un titolo equipollente di cui alla tabella B del DM del 30 gennaio 1998;
- l’auspicio che, per la definizione dei suddetti criteri, ci si avvalga di un gruppo di lavoro tecnico;
- l’opportunità che, nell’individuazione degli esperti per la costruzione degli elenchi di cui all’articolo 4 del disegno di legge, si tenga conto delle competenze specifiche di Direzione sanitaria;
- la richiesta che quanto normato non abbia valenza retroattiva;
- la necessità di tenere conto, in caso di mobilità del personale che comunque deve essere concertata con le parti interessate, della distanza dal nucleo familiare e/o dalla sede domiciliare dei trasferiti.

L’Assessore alla tutela della salute e sanità interviene unicamente per informare sulla ipotesi di emendamento per estensione di professioni all’articolo 1, così come richiesto dall’Associazione degli infermieri.

Infine il Presidente nel ringraziare i convenuti sollecita l’invio di eventuali ulteriori osservazioni scritte che saranno utilizzate dai Commissari nel corso dell’esame del provvedimento.

sabato 14 novembre 2009

Influenza da nuovo virus A(H1N1)v

Attualmente il Piemonte, come il resto del Paese, sta affrontando l’ondata di influenza A/H1N1. L’Assessorato alla tutela della salute e sanità, d’intesa con il Ministero del lavoro, della Salute e delle Politiche sociali e con le altre Regioni, si è attivato fin dallo scorso luglio per predisporre tutte le azioni utili a contenere la diffusione del virus, che non preoccupa per la sua pericolosità, ma per la sua capacità di propagazione.
Vaccinazione
Dal 9 novembre, ha preso il via il in tutto il Piemonte la seconda fase della vaccinazione contro l’influenza A(H1N1)v. Terminata la campagna rivolta al personale sanitario e socio-sanitario, la vaccinazione viene ora offerta a quelle fasce di popolazione che, secondo le disposizioni del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali, hanno maggiori possibilità di essere esposte a complicazioni in caso di influenza A(H1N1)v.
Nella sezione Vaccinazioni è possibile conoscere nel dettaglio le categorie di personeinteressate e le modalità di vaccinazione Asl per Asl.
Assistenza sul territorio
Dal 9 novembre, è stato attivato un piano di potenziamento dell’assistenza pediatrica sul territorio. I dati epidemiologici hanno infatti rilevato come l’influenza A(H1N1)v colpisca, anche se in forma in genere lieve, soprattutto i ragazzi. Per questo si è ritenuto opportuno offrire la possibilità ai genitori, soprattutto nel fine settimana, di trovare una risposta sanitaria sul territorio per i propri bambini, senza doverricorrere impropriamente al Pronto soccorso.
I pediatri di famiglia, che per contratto già garantiscono la contattabilità telefonica dal lunedì al venerdì fino alle 19.00, estenderanno il servizio anche al sabato fino alle 14.00. Inoltre, coloro che operano in studi singoli assicurano l'apertura dell'ambulatorio, oltre che nel solito orario già definito, 3 ore in più il lunedì e il venerdì, mentre gli studi associati dovranno passare dalle attuali 5 alle 8 ore giornaliere, dal lunedì al venerdì. Il sabato, invece, sarà attivato sul territorio di ciascun Distretto un punto di assistenza pediatrica aperto 4 ore al mattino e 4 al pomeriggio
Assistenza in ospedale
Nell’ambito del proprio programma di contrasto all’epidemia, l’Assessorato alla tutela della salute e sanità ha già stanziato 674 mila euro per l’incremento dei turni del personale in Pronto soccorso.
Nel frattempo, le terapie intensive del Piemonte si sono date un’organizzazione a rete per la gestione dei casi più complessi. L’ospedale Molinette di Torino, che è stato individuato dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali come centro di riferimento regionale per la gestione delle sindromi di insufficienza respiratoria acuta grave e l’eventuale ricorso al trattamento con respirazione extra-corporea, si è dotato ditre nuove apparecchiature Ecmo e altre due sono in arrivo.
Informazione ai cittadini
La Regione Piemonte ha messo a punto una campagna di comunicazione rivolta alla popolazione generale sulle caratteristiche della nuova influenza, su come proteggere se stessi gli altri e su cosa fare in caso di malattia. Il materiale informativo (circa 9 mila locandine e oltre un milione di depliant) sarà distribuito negli studi dei medici e dei pediatri, nelle farmacie aperte al pubblico, nelle aziende sanitarie e negli uffici Urp della Regione.
A partire dal 10 novembre, inoltre, su tutti i quotidiani pubblicati in Piemonte e su tutte le testate locali, verranno pubblicate due pagine di informazione istituzionale sull’avvio della campagna vaccinale, con le indicazioni relative alle categorie interessate e alle modalità di vaccinazione presso ciascuna Asl.
È stato inoltre attivato un servizio di Call center regionale destinato a fornire alla popolazione informazioni generali sull’influenza, che risponde al numero verde gratuito 800.333.444, in funzione dal lunedì al sabato, dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18.

giovedì 12 novembre 2009

Piemonte potenzia assistenza pediatrica

TORINO, 9 NOV - A partire da oggi prenderà il via in Piemonte il piano di potenziamento dell'assistenza pediatrica per far fronte all'influenza A. Messo a punto dall'assessorato regionale alla Tutela della salute e sanità, prevede che i pediatri di famiglia, che per contratto già garantiscono la contattabilità telefonica dal lunedì al venerdì fino alle 19, estendano questa disponibilità anche al sabato fino alle 14. Inoltre, i professionisti che operano in studi singoli dovranno assicurare l'apertura dell'ambulatorio, oltre che nel solito orario già definito, 3 ore in più il lunedì e il venerdì, mentre gli studi associati dovranno passare dalle attuali 5 alle 8 ore giornaliere, dal lunedì al venerdì. Il sabato, invece, sarà attivato sul territorio di ciascun Distretto un punto di assistenza pediatrica aperto 4 ore al mattino e 4 al pomeriggio. Per il piano, che sarà attivo fino al 31 dicembre, salvo ulteriori proroghe, sono stati stanziati in tutto un milione e 663 mila euro.

mercoledì 11 novembre 2009

(ANSA) - ROMA, 11 NOV - Si' definitivo dell'Aula della Camera al decreto legge che istituisce il ministero della Salute 'spacchettandolo' da quello del Welfare.I voti a favore sul testo, gia' approvato dal Senato, sono stati 252, 63 i contrari, 156 gli astenuti. L'opposizione ha contestato che la maggior parte delle competenze in campo sanitario sono regionali. In base al testo approvato, il numero totale dei componenti del governo sale da 60 a 63 (ministro della Salute e 2 sottosegretari).
Il Vice Ministro prof. Ferruccio Fazio ha aperto i lavori del Seminario di Presentazione del Manuale per la Sicurezza in sala operatoria, tenutosi presso l’ Auditorium della sede del Ministero della lavoro, della salute e delle politiche sociali. Il Manuale, consultabile on line, comprende le 16 raccomandazioni e la checklist, elaborate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nell’ambito del programma “Safe Surgery Saves Lives” e adattate al contesto nazionale. Rappresenta uno strumento costruito nella logica del miglioramento della sicurezza e della qualità e, pertanto, assume particolare rilevanza la sua adozione e le conseguenti azioni di monitoraggio da parte di Regioni, Province Autonome ed Aziende sanitarie. Il manuale è infine corredato di un video esplicativo , che potrà essere visionabile sullo stesso sito ministeriale nei prossimi giorni ed utilizzato come strumento di informazione e formazione per gli operatori. Il Prof. Fazio, dopo aver inquadrato la tematica del rischio clinico in quella più generale del governo clinico, al centro dello specifico disegno di legge, ha dichiarato che promuovere la sicurezza in chirurgia rappresenta una priorità si sanità pubblica , in quanto le prestazioni chirurgiche che riguardano circa 4,5 milioni di pazienti ogni anno, per volumi di attività e per complessità intrinseca di tutte le procedure ad essa correlate, richiede azioni e comportamenti pianificati e condivisi, finalizzati a prevenire l’occorrenza di incidenti perioperatori e la buona riuscita degli interventi. Rispetto ad altri settori, la sicurezza in sala operatoria si contraddistingue per la complessità intrinseca caratterizzante tutte le procedure chirurgiche, anche quelle più semplici: numero di persone e professionalità coinvolte, condizioni acute dei pazienti, quantità di informazioni richieste, l’urgenza con cui i processi devono essere eseguiti, l’elevato livello tecnologico, molteplicità di punti critici del processo che possono provocare gravi danni ai pazienti (dalla identificazione del paziente alla correttezza del sito chirurgico, alla appropriata sterilizzazione dello strumentario, all’induzione dell’anestesia, ecc.).

http://www.ministerosalute.it/imgs/C_17_pubblicazioni_1119_allegato.pdf

domenica 8 novembre 2009

(ANSA) - NEW YORK, 8 NOV - Il progetto di riforma della sanita' Usa offre di estendere la copertura sanitaria al 96% degli americani, immigrati clandestini esclusi.La legge, fortemente voluta da Obama, ha ottenuto un 1/o via libera dalla Camera dei Rappresentanti (220 voti favorevoli e 215 contrari) e deve ora passare al vaglio del Senato. Il progetto prevede una spesa complessiva di oltre 1.100 miliardi di dollari in 10 anni e offre copertura a circa 36 milioni di americani non assicurati.

sabato 7 novembre 2009

Influenza A/H1N1: la situazione epidemiologica in Piemonte

Questa mattina, presso l’ospedale infantile «Cesare Arrigo» di Alessandria, è deceduto un ragazzo di 14 anni, ricoverato in rianimazione pediatrica per grave insufficienza respiratoria e che, nel corso degli accertamenti, era stato riscontrato positivo anche al virus A/ H1N1. Il paziente era affetto da preesistenti pluri-patologie croniche molto gravi ed altrettanto grave insufficienza respiratoria cronica.
È risultato positivo al test per il virus A/H1N1 anche un ragazzo della provincia di Vercelli, 17enne, affetto da mucolipidosi -una rara malattia metabolica congenita, che causa la grave compromissione di molte funzioni vitali – deceduto lunedì sera presso il Pronto soccorso dell’ospedale di Vercelli.
Nella settimana dal 26 ottobre al 1° novembre, secondo i dati della sorveglianza epidemiologica, circa 45 mila piemontesi, di cui 16.000 sotto i 15 anni età, sono stati colpiti da una sindrome influenzale, con un tasso pari a 10 casi ogni 1.000 abitanti.I casi complicati e ricoverati in rianimazione sono stati 14, cioè una percentuale dello 0,03 per cento.
«Purtroppo – spiega l’assessore alla tutela della salute e sanità, Eleonora Artesio – i due ragazzi deceduti erano affetti da serissime patologie, su cui qualsiasi infezione può avere conseguenze fatali. Sono le prime due morti che si verificano in Piemonte, dove l’andamento dell’influenza presenta caratteristiche complessivamente modeste, non superiori alle medie delle epidemie dell’ultimo decennio. Inoltre, nella maggioranza dei casi il virus si presenta in forma lieve e quindi non esistono particolari motivi di allarme».
In Piemonte, dove sono stati consegnati circa 186 mila di vaccini, sta partendo in questi giorni, con modalità specifiche per ciascuna Asl, la seconda fase della campagna vaccinale, che prevede l’offerta del farmaco alle donne al secondo e al terzo trimestre di gravidanza e alle persone di età compresa fra 6 mesi a 64 anni con patologie croniche, come indicato dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali.
L’informazione come prima medicina, una Oncoguida al servizio dei malati di cancro. Questo il tema centrale del Convegno “Parlare con i malati di cancro”, che si è svolto il 4 novembre presso l’Istituto Superiore di Sanità alla presenza del Viceministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, Prof. Ferruccio Fazio, e del Presidente dell’ISS, Prof. Enrico Garaci. "L'Oncoguida – spiega il Prof. Fazio intervenendo al Convegno - è un’iniziativa molto importante per i malati oncologici, rappresenta un vero e proprio motore di ricerca delle strutture". La guida, realizzata da AIMaC (Associazione Italiana Malati di Cancro), ISS e Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, con la collaborazione delle Società scientifiche, è consultabile on line ma sarà presto disponibile anche in versione cartacea. "Sono le Pagine Gialle dell’oncologia – spiega il prof. Garaci - con 20.000 indirizzi in tutta Italia divisi per Regione e tipologia di struttura: ospedali, associazioni di volontariato, organizzazioni no profit per sapere a chi rivolgersi per diagnosi, trattamenti terapeutici, sostegno psicologico, riabilitazione e assistenza. Uno strumento prezioso per far valere i propri diritti e scegliere dove farsi curare". "Oggi abbiamo gli strumenti per poter valutare, con le “stellette”, l’appropriatezza clinica delle struttura e delle liste di attesa", ha spiegato il Prof. Fazio, aggiungendo che "ora l’impegno è proprio quello di certificare, come Ministero, questo motore di ricerca, in modo da poter dare un valore aggiunto e presentare il prossimo anno una guida con le stellette". Con riferimento al tema del volontariato, il Viceministro ha precisato che "le azioni dei volontari spesso frustrati da un ruolo non riconosciuto, devono diventare parte integrata, certificata del Servizio Sanitario Nazionale. Bisogna sistematizzare la loro presenza nei reparti delle strutture ospedaliere".
Redazione Ministerosalute.it - 4 novembre 2009