sabato 7 novembre 2009

Influenza A/H1N1: la situazione epidemiologica in Piemonte

Questa mattina, presso l’ospedale infantile «Cesare Arrigo» di Alessandria, è deceduto un ragazzo di 14 anni, ricoverato in rianimazione pediatrica per grave insufficienza respiratoria e che, nel corso degli accertamenti, era stato riscontrato positivo anche al virus A/ H1N1. Il paziente era affetto da preesistenti pluri-patologie croniche molto gravi ed altrettanto grave insufficienza respiratoria cronica.
È risultato positivo al test per il virus A/H1N1 anche un ragazzo della provincia di Vercelli, 17enne, affetto da mucolipidosi -una rara malattia metabolica congenita, che causa la grave compromissione di molte funzioni vitali – deceduto lunedì sera presso il Pronto soccorso dell’ospedale di Vercelli.
Nella settimana dal 26 ottobre al 1° novembre, secondo i dati della sorveglianza epidemiologica, circa 45 mila piemontesi, di cui 16.000 sotto i 15 anni età, sono stati colpiti da una sindrome influenzale, con un tasso pari a 10 casi ogni 1.000 abitanti.I casi complicati e ricoverati in rianimazione sono stati 14, cioè una percentuale dello 0,03 per cento.
«Purtroppo – spiega l’assessore alla tutela della salute e sanità, Eleonora Artesio – i due ragazzi deceduti erano affetti da serissime patologie, su cui qualsiasi infezione può avere conseguenze fatali. Sono le prime due morti che si verificano in Piemonte, dove l’andamento dell’influenza presenta caratteristiche complessivamente modeste, non superiori alle medie delle epidemie dell’ultimo decennio. Inoltre, nella maggioranza dei casi il virus si presenta in forma lieve e quindi non esistono particolari motivi di allarme».
In Piemonte, dove sono stati consegnati circa 186 mila di vaccini, sta partendo in questi giorni, con modalità specifiche per ciascuna Asl, la seconda fase della campagna vaccinale, che prevede l’offerta del farmaco alle donne al secondo e al terzo trimestre di gravidanza e alle persone di età compresa fra 6 mesi a 64 anni con patologie croniche, come indicato dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali.

Nessun commento:

Posta un commento