mercoledì 28 ottobre 2009



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martedì 20 ottobre 2009

IV COMMISSIONE


SEDUTA N. 84 DEL 16 OTTOBRE 2009 - SALA DEI MORANDO


ARGOMENTI TRATTATI


Proseguimento esame proposte di legge n. 394 all’oggetto: “Interventi per la qualificazione e il sostegno dell’attività di assistenza familiare” presentata dal Consigliere regionale BOETI (primo firmatario) ed altri, n. 564 all’oggetto: “Norme per la valorizzazione del profilo professionale e formativo dell’assistente familiare” presentata dai Consiglieri regionali BURZI e COTTO (primi firmatari) ed altri, n. 574 all’oggetto: “Interventi per il sostegno e la qualificazione dell’attività domiciliare svolta dagli assistenti familiari” presentata dal Consigliere regionale CLEMENT (primo firmatario) ed altri, n. 575 all’oggetto: “Servizi domiciliari per le persone non autosufficienti” presentata dal Consigliere regionale LEPRI (primo firmatario) ed altri, n. 601 all’oggetto: “Interventi a favore della figura dell’assistente familiare ed a sostegno degli anziani ultrasettantenni e delle famiglie con anziani a carico” presentata dal Consigliere Gian Luca VIGNALE (primo firmatario) ed altri.
.
Prosegue l’esame dell’articolo 5 del testo unificato predisposto dagli uffici.

La Commissione dibatte in ordine a quanto previsto alla lettera b) del comma 1 inerente i contributi economici ed in particolare i titoli per l’acquisto, riconosciuti alla persona non autosufficiente, finalizzati all’acquisto di servizi da soggetti accreditati, da persone abilitate all’esercizio di professioni sanitarie infermieristiche e sanitarie riabilitative, da operatori socio-sanitari, da persone in possesso dell’attestato di assistente familiare.

Un Consigliere di maggioranza sottolinea che il Comune di Torino ed altri Comuni piemontesi già assicurano le prestazioni domiciliari attraverso titoli per l’acquisto sotto forma di credito di prestazione elargito ai fruitori dei servizi.

L’Assessore al welfare fa presente che il Comune di Torino ha adottato l’accreditamento di tipo cooperativo a favore degli assistenti familiari che operano in regime di domiciliarità. Ritiene quindi necessario valutare attentamente la possibilità di normare l’estensione di tale forma di erogazione anche ai soggetti che fruiscono di interventi forniti da strutture residenziali.
Inoltre informa che gli uffici dell’Assessorato hanno predisposto una nota circa il successivo articolo 6 che regolamenta la formazione del personale attraverso corsi gratuiti di assistenza familiare al termine dei quali è previsto il rilascio di attestato, erogando altresì contributi ai soggetti pubblici e privati senza scopo di lucro che organizzano i corsi.

Quindi la Commissione, su suggerimento di un Consigliere di maggioranza, decide di riformulare la lettera d) del comma 1 come segue:
“d) contributi economici ad affidatari e rimborsi spese a volontari”.

La Commissione circa il comma 2 decide di tenere come testo base la formulazione proposta dal Consigliere di maggioranza avanzata nel corso della precedente seduta, apportando allo stesso alcune modificazioni e precisamente decide di aggiungere dopo le parole: “un Piano di assistenza individuale” sia il seguente acronimo: “(PAI)” sia le seguenti parole: “, da adottarsi entro sessanta giorni dalla presentazione della domanda.”.

Inoltre decide di aggiungere il seguente comma 3:
“3 Qualora il PAI non sia adottato nei termini di cui al comma 2, sono comunque assicurati primi interventi di cura.”.

Infine al comma 3, diventato comma 4, sono aggiunte dopo le parole: “prestazioni domiciliari” le parole seguenti: “ e le procedure di accreditamento.”.

Quindi si passa alla votazione dell’articolo 5 (Modalità di erogazione delle prestazioni domiciliari) come di seguito riformulato:
“1. Le prestazioni domiciliari di cui all’articolo 2, comma 3 sono assicurate attraverso:
a) servizi congiuntamente resi da Aziende sanitarie ed Enti gestori dei servizi socio-assistenziali attraverso gestione diretta o per il tramite di soggetti accreditati;
b) contributi economici o titoli per l’acquisto, riconosciuti alla persona non autosufficiente, finalizzati all’acquisto di servizi da soggetti accreditati, da persone abilitate all’esercizio di professioni sanitarie infermieristiche e sanitarie riabilitative, da operatori socio-sanitari, da persone in possesso dell’attestato di assistente familiare;
c) contributi economici destinati a familiari, finalizzati a rendere economicamente sostenibile l’impegno di cura del proprio congiunto;
d) contributi economici ad affidatari e rimborsi spese a volontari.
2. Sulla base delle preferenze di scelta espresse dalla persona non autosufficiente e/o dai suoi familiari, le Aziende sanitarie e gli Enti gestori dei servizi socio-assistenziali congiuntamente riconoscono l’articolazione delle prestazioni nell’ambito di un Piano di assistenza individuale (PAI), da adottarsi entro sessanta giorni dalla presentazione della domanda.
3. Qualora il PAI non sia adottato nei termini di cui al comma 2, sono comunque assicurati primi interventi di cura.
4. La Giunta regionale, sentito il parere della Commissione consiliare competente, stabilisce con proprio provvedimento i criteri e le modalità di erogazione delle prestazioni domiciliari e le procedure di accreditamento.”.

Il voto registra l’esito seguente:
favorevoli: PD – ALLEANZA NAZIONALE-POPOLO DELLA LIBERTA’ – LEGA NORD PIEM.-PADANIA;
contrari: //;
astenuti://;
non partecipano al voto: RIFONDAZIONE COMUNISTA-SINISTRA EUROPEA – SINISTRA DEMOCRATICA PER IL SOCIALISMO EUROPEO:

Quindi la Commissione approva a maggioranza l’articolo 5 del testo unificato delle proposte di legge in oggetto.
IV COMMISSIONE (Congiunta con la V Commissione)


SEDUTA N. 83 DEL 15 OTTOBRE 2009 - SALA DEI MORANDO


ARGOMENTI TRATTATI


Conclusione esame, a seguito del parere espresso dalla I Commissione, sulle proposte di legge:
n. 162 all’oggetto: “Norme sulla protezione dalle esposizioni a radiazioni ionizzanti”
Presentata dai Consiglieri regionali CAVALLERA (primo firmatario), PICHETTO FRATIN, GHIGO, LEO;
n. 363 all’oggetto: “Protezione dai rischi di esposizioni a radiazioni ionizzanti”
Presentata dai Consiglieri regionali BARASSI (prima firmataria), MORICONI, COMELLA, ROBOTTI, BOSSUTO, CLEMENT, DALMASSO, DEAMBROGIO, CAVALLARO.
.
La Presidente della V Commissione comunica che la I Commissione ha esaminato in sede consultiva il Testo Unificato delle proposte di legge n. 162 e n. 363 in materia di protezione dai rischi di esposizione a radiazioni ionizzanti ed ha espresso, a maggioranza dei Consiglieri presenti, parere favorevole in ordine alla disposizione finanziaria del provvedimento , conchè l’articolo 14 (Norma finanziaria) venga riformulato come di seguito riportato:
Art. 14 (Norma finanziaria)
1. Per le finalità di cui alla presente legge, agli oneri quantificati nel biennio 2010-2011 in 350.000,00 euro per ciascun anno, in termini di competenza, e stanziati nell’ambito dell’unità previsionale di base (UPB) per ciascun anno, in termini di competenza, e stanziati nell’ambito dell’unità previsioanle di base (UPB) DB10001 (Ambiente Pianificazione e gestione aree naturali protette Tit. 1 spese correnti) per 300.000,00 euro e nell’ambito dell’unità previsionale di base (UPB) DB20011 (Sanità Prom salute ed interv. Di preven. Individ. E coll. Titolo 1: spese correnti) per 50.000,00 euro del bilancio pluriennale per gli anni 2009-2011 si fa fronte con le risorse finanziarie individuate secondo le modalità previste dall’articolo 8 della legge regionale 11 aprile 2001, n. 7 (Ordinamento contabile della Regione Piemonte) e dall’articolo 30 della legge regionale 4 marzo 2003, n.2 (legge finanziaria per l’anno 2003).
2. Le somme introitate dalla Regione ai sensi del comma 2 dell’art. 15 e le somme recuperate ai sensi del comma 4 dell’articolo 15 sono introitate nello stato di previsione dell’entrata del bilancio regionale nell’ambito dell’unità previsionale di base (UPB) DB0902 (Bilancio Ragioneria).

Quindi pone in votazione l’art. 14 (Norma finanziaria) del testo unificato, così come riformulato dalla I Commissione che è approvato all’unanimità dei Consiglieri presenti.

A questo punto la Presidente della V Commissione precisa che gli uffici hanno provveduto ad apportare modifiche di coordinamento interno e normativo al testo sul quale le Commissioni IV e V hanno espresso parere di massima favorevole all’unanimità nella seduta del 1^ ottobre 2009.

I Commissari presenti prendono atto delle modifiche tecniche operate approvandole.

Il primo firmatario della proposta di legge n. 162 nominato relatore del provvedimento nella seduta del 1’ ottobre 2009, congiuntamente alla prima firmataria della proposta di legge n. 363, ritiene opportuno che la relazione all’Aula consiliare sia svolta unicamente dalla Consigliera prima firmataria della proposta di legge n. 363, riservandosi di intervenire nel dibattito consiliare.

Si passa alla votazione dell’intero testo unificato delle proposte di legge n. 162 e n. 363 in materia di protezione dai rischi di esposizione a radiazioni ionizzanti.
Il voto registra l’esito seguente:
favorevoli: PD – PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA- SINISTRA EUROPEA – ECOLOGISTI UNITI A SINISTRA- SINISTRA EUROPEA – SOCIALISTI DEMOCRATICI ITALIANI;
contrari: //;
astenuti: //;
non partecipano al voto: FORZA ITALIA-POPOLO DELLA LIBERTA’ – ALLEANZA NAZIONALE- POPOLO DELLA LIBERTA’.

Le Commissioni IV e V licenziano a maggioranza dei Consiglieri presenti il testo unificato delle proposte di legge n. 162 e n. 363, rassegnandolo all’Aula consiliare per l’esame conclusivo e nominando relatrice la Consigliera Paola BARASSI.

sabato 17 ottobre 2009

IV COMMISSIONE

SEDUTA N. 82 DEL 9 OTTOBRE 2009 - SALA DEI MORANDO

ARGOMENTI TRATTATI


Prime determinazioni in ordine al disegno di legge n. 644 all’oggetto: “Norme in materia di organizzazione dell’attività delle aziende sanitarie ed a tutela dell’imparzialità dell’azione amministrativa”
Presentato dalla Giunta regionale

La Commissione decide di effettuare consultazioni dei soggetti interessati il giorno venerdì 11 novembre 2009 alle ore 9,30.


Prime determinazioni in ordine al disegno di legge n. 636 all’oggetto: “Riordino del sistema delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza”
Presentato dalla Giunta regionale
e alla proposta di legge n. 60 all’oggetto: “Riordino del sistema delle istituzioni pubbliche di assistenza e di beneficenza”
Presentata dalla Consigliera regionale Mariangela COTTO (prima firmataria) ed altri

La Commissione decide di effettuare consultazioni dei soggetti interessati il giorno venerdì 11 novembre 2009 alle ore 10,30.


Proseguimento esame proposte di legge:
n. 394 all’oggetto: “Interventi per la qualificazione e il sostegno dell’attività di assistenza familiare”
Presentata dal Consigliere regionale Antonio BOETI (primo firmatario) ed altri
n. 564 all’oggetto: “Norme per la valorizzazione del profilo professionale e formativo dell’assistente familiare”
Presentata dai Consiglieri regionali Angelo BURZI e Mariangela COTTO (primi firmatari) ed altri
n. 574 all’oggetto: “Interventi per il sostegno e la qualificazione dell’attività domiciliare svolta dagli assistenti familiari”
Presentata dal Consigliere regionale Gian Piero CLEMENT (primo firmatario) ed altri
n. 575 all’oggetto: “Servizi domiciliari per persone non autosufficienti”
Presentata dal Consigliere regionale Stefano LEPRI (primo firmatario) ed altri
n. 601 all’oggetto: Interventi a favore della figura dell’assistente familiare ed a sostegno degli anziani ultrasettantenni e delle famiglie con anziani a carico”
Presentata dal Consigliere regionale Gian Luca VIGNALE (primo firmatario) ed altri.

Riprende l’esame del testo unificato delle proposte di legge predisposto dagli uffici della Commissione.

Il Presidente dà lettura dell’articolo 5 (Modalità di erogazione delle prestazioni domiciliari).

Si decide di aggiungere al comma 1, lettera a) dopo le parole: “Enti gestori” le parole seguenti: “dei servizi socio- assistenziali”.

Un Consigliere di maggioranza propone di aggiungere dopo la lettera a) la seguente lettera b):
“b) contributi economici o titoli per l’acquisto, riconosciuti alla persona non autosufficiente, finalizzati all’acquisto di servizi da soggetti accreditati, da persone abilitate all’esercizio di professioni sanitarie infermieristiche e sanitarie riabilitative, da operatori socio- sanitari, da persone in possesso dell’attestato di assistente familiare;”
La proposta è accolta.

La lettera b) del testo unificato diventa lettera c)

Quindi la Commissione, anche alla luce di quanto previsto dalla DGR relativa al riordino delle prestazioni di assistenza tutelare socio-sanitaria ed istituzione del contributo economico a sostegno della domiciliarità per la lunga-assistenza di anziani non autosufficienti, decide di aggiungere la seguente lettera d):
“ d) contributi economici ad affidatari e volontari”.

Circa il comma 2 sono proposte due formulazioni.

Un Consigliere di maggioranza propone la riscrittura del comma 2 come segue:
2. “Sulla base delle preferenze di scelta espresse dalla persona non autosufficiente e/o dai suoi familiari, le Aziende sanitarie e gli Enti gestori dei servizi socio-assistenziali congiuntamente riconoscono l’articolazione delle prestazioni nell’ambito di un Piano di assistenza individuale.”.

Un Consigliere di minoranza propone la riscrittura del comma 2 come segue:
2. “Le Aziende sanitarie definiscono il grado di non autosufficienza dei singoli soggetti. Gli Enti gestori socio-assistenziali possono indirizzare e verificare le prestazioni di cui al comma 1.”.

Infine un Consigliere di minoranza chiede che gli Assessori competenti forniscano i dati di spesa relativi agli anni 2007-2008 su residenzialità e domiciliarità per persone non autosufficienti afferenti ai capitoli sia della sanità sia del welfare e la simulazione dei costi derivanti dall’applicazione di una eventuale legge regionale sui servizi domiciliari per persone non autosufficienti.

mercoledì 14 ottobre 2009

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il 2 ottobre 2009 il Disegno di Legge di ratifica della Convenzione Europea sulla protezione degli animali da compagnia, frutto dell’intenso lavoro di collaborazione tra il Ministero del Lavoro, Salute e Politiche Sociali e il Ministero degli Affari Esteri.Con questo atto normativo, oltre a ratificare la Convenzione del Consiglio d’Europa di Strasburgo emanata nel lontano 1987, sono state introdotte importanti modifiche al Codice Penale.In particolare, il taglio della coda, delle orecchie e altre mutilazioni, non motivate da esigenze terapeutiche, sono diventati reati penali attraverso la modifica dell’art. 544 ter del Codice Penale.Inoltre è stato introdotto il reato di traffico illecito di cani e gatti con un inasprimento delle pene in caso di cuccioli di età inferiori a otto settimane. Infine sono previste sanzioni anche per chiunque introduce nel territorio nazionale cani e gatti non identificati e sprovvisti di certificazione sanitaria così come previsto dalla normativa vigente.Nel nostro Paese è molto rilevante il fenomeno dell' importazione illegale di animali a fini commerciali.Il Ministero, attraverso i suoi uffici periferici UVAC (Uffici Veterinari degli Adempimenti Comunitari), ha potuto constatare infrazioni da parte di taluni Paesi comunitari (in particolare dall’Ungheria, dalla Slovacchia, dalla Polonia e dalla Repubblica Ceca) ed ha già ottenuto specifici interventi della Commissione Europea su alcuni di essi quali l’Ungheria.Le attività di controllo hanno evidenziato in particolare, problemi relativi a:
assenza di vaccinazioni, certificazioni ed identificazioni
presenza non soddisfacente di anticorpi post vaccinali
assenza del passaporto europeo e trasformazione illegale dei cuccioli in "italiani" per poterli vendere a prezzi elevati
cuccioli strappati alle madri troppo presto con rischi di sviluppo di problemi comportamentali
trasporti effettuati illegalmente addirittura in spazi angusti come i bagagliai di automobili.Oltre a tutti i controlli e alle verifiche nei confronti delle movimentazioni degli animali effettuate nell’ambito delle possibilità concesse dalle norme di riferimento, vengono continuamente messe in atto, tramite le attività di vigilanza da parte dei Veterinari dei Posti di ispezione frontaliera (Pif), dai Veterinari degli UVAC, dai Servizi Veterinari delle regioni e dai Servizi Veterinari delle ASL, concrete azioni di contrasto alle importazioni illegali degli animali.Redazione Ministerosalute.it - 14 ottobre 2009

venerdì 9 ottobre 2009

Nuova gestione integrata del diabete mellito in Piemonte

Il 5% dei piemontesi è affetto da diabete mellito (il diabete di tipo 2), una patologia particolarmente rilevante soprattutto per le numerose complicazioni a carico dei vasi sanguigni.
Da oggi, tutti i cittadini che soffrono di questa malattia riceveranno a casa una lettera a firma dell'assessore alla tutela della salute e sanità, Eleonora Artesio, nella quale troveranno tutte le informazioni utili per accedere al nuovo sistema di gestione integrata, una modalità di cura d'avanguardia, che consiste nell'assistenza condivisa e concordata tra due professionisti, il medico di famiglia e il diabetologo. Il primo eseguirà i controlli periodici e riaggiusterà la terapia nelle fasi stabili della malattia, il secondo si farà carico della diagnosi, delle fasi più complesse e dei controlli periodici prestabiliti. I due medici saranno sempre in contatto, valutando gli stessi esami e scegliendo insieme le migliori soluzioni terapeutiche possibili.
«Il progetto nasce da un accordo fra la Regione e le rappresentanze sindacali piemontesi dei medici di medicina generale presenti sul territorio, - dichiara Eleonora Artesio, assessore alla tutela della salute e sanità - siglato nell'ambito del Piano nazionale della prevenzione e recepito dalla Giunta. Il nuovo sistema rientra in una più vasta strategia di gestione della malattia cronica che vede la Regione impegnata nel coordinamento e nella suddivisione delle competenze fra i servizi ospedalieri e quelli territoriali. La gestione integrata è finalizzata a ottimizzare i percorsi diagnostici e terapeutici, adattandoli a seconda delle esigenze e della situazione clinica del paziente che, in questo modo, viene posto al centro della rete assistenziale».
L'avvio del progetto coincide con l'inizio di una campagna di comunicazione ad hoc, che prevede la distribuzione di materiale informativo negli studi dei medici di medicina generale.
Per avere informazioni sulla gestione integrata i cittadini possono recarsi dal proprio medico di base, presso i servizi di diabetologia della propria Asl oppure rivolgersi alle Associazioni Diabetici locali.
Il diabete mellito ha una prevalenza del 90% sul totale delle patologie diabetiche ed è la causa, ogni anno, di circa 2.500 ricoveri, determinati prevalentemente da ictus cerebrale, infarto del miocardio, gravi problemi agli occhi - come la retinopatia diabetica - e insufficienza renale, che può richiedere trattamento con dialisi, amputazione degli arti e trapianto.
«In Piemonte - continua Artesio - l'assistenza è garantita dai 65 ambulatori di diabetologia, territoriali e ospedalieri, che svolgono le attività in collaborazione con i medici di medicina generale e con tutti gli operatori afferenti alle aree correlate con la patologia. Naturalmente la prevenzione gioca un ruolo fondamentale. Il mantenimento dei valori glicemici il più possibile vicino alla normalità sin dalla diagnosi, infatti, è in grado di prevenire le complicanze, il vero problema del diabete».
Per questa ragione, tutti i diabetici di nuova diagnosi hanno diritto ad un piano di cura personalizzato e ad eseguire gli esami periodici previsti, sotto la responsabilità del medico di famiglia e la possibilità dell'intervento del diabetologo in caso di bisogno.
In allegato i dati relativi alla diffusione della patologia in Piemonte.

mercoledì 7 ottobre 2009

IV COMMISSIONE (congiunta con la V Commissione)

SEDUTA N. 80 DEL 1° OTTOBRE 2009 - SALA DEI MORANDO

ARGOMENTI TRATTATI



Proseguimento esame in merito alle proposte di legge n. 162 “Norme sulla protezione dalle esposizioni a radiazioni ionizzanti” presentata dai Consiglieri regionali Cavallera (primo firmatario), Pichetto Fratin, Ghigo e Leo e n. 363 “Protezione dai rischi di esposizione a radiazioni ionizzanti”, presentata dai Consiglieri regionali Barassi (primo firmatario), Moriconi, Comella, Robotti, Bossuto, Clement, Dalmasso, Deambrogio e Cavallaro.


Proseguono i lavori congiunti delle Commissioni IV e V sul testo unificato delle due proposte di legge predisposto dagli Uffici della Giunta e del Consiglio regionale.
L’esame verte sulla tabella comparativa contenente il testo della pdl n. 162, il testo della pdl n. 363, le osservazioni avanzate dai soggetti interessati nel corso della consultazione con le note tecniche predisposte dai funzionari, il testo unificato di sintesi.

Nella seduta odierna sono stati esaminati e approvati, con parere di massima favorevole all’unanimità, gli ultimi tre articoli rimasti in sospeso, 13, 14 e 15 e, l’intera normativa risultante dal testo unificato.

Art. 13 (Tutela dei lavoratori esposti).
L’articolo prevede che la Giunta regionale predisponga uno specifico programma di prevenzione e di diagnosi precoce del quale potranno gratuitamente beneficiare i lavoratori e gli ex lavoratori occasionalmente o professionalmente esposti in attività a rischio di esposizioni a radiazioni ionizzanti. Allo stesso fine la Giunta regionale realizza appropriate indagini epidemiologiche sugli effetti sanitari a breve e a lungo termine.

Art. 14 (Disposizioni finanziarie).
Si prevede per le finalità di legge nel biennio 2010-201, in termini di competenza e cassa la somma di 300.000 euro a carico dell’unità revisionale di base della Direzione Ambiente..

Art. 15 (Disposizioni transitorie e finali).L’articolo prevede che le spese derivanti dalle procedure disciplinate dalla presente legge sono poste a carico dei soggetti richiedenti, in conformità a quanto disposto dall’articolo 39 comma 3 del d.lgs. 241/2000, ed inoltre, che sino alla costituzione degli organismi tecnici, le relative funzioni siano svolte dalle Commissioni provinciali per la protezione della popolazione contro i rischi da radiazioni ionizzanti di cui all’articolo 90 del DPR 1964, n. 185. Infine è previsto che gli interventi di rimozione dei rifiuti radioattivi in depositi e siti assimilabili, e l’eventuale decontaminazione dei luoghi, nel caso in cui il responsabile non provveda, siano predisposti dal Comune con il sostegno economico della Regione.

Sull’intero testo è stato espresso un parere di massima all’unanimità, con al seguente votazione:
favorevoli: Alleanza Nazionale-Popolo della Libertà, Ecologisti uniti a sinistra-s.e., Forza Italia-Popolo della Libertà, Insieme per Bresso, MODERATI PER IL PIEMONTE, Partito della Rifondazione Comunista-Sinistra europea, Partito Democratico, SINISTRA DEMOCRATICA PER IL SOCIALISMO EUROPEO, SOCIALISTI DEM. ITAL. SDI.

Il testo normativo verrà inoltrato alla I Commissione consiliare per i relativi adempimenti sulla norma finanziaria.

La relazione per l’Assemblea è stata affidata ai Consiglieri Barassi e Cavallera.

martedì 6 ottobre 2009

IV COMMISSIONE

ARGOMENTI TRATTATI



Informativa da parte dell’Assessore alla tutela della salute e sanità in ordine alla verifica interna effettuata dall’ASL TO 1 sulle problematiche della domiciliarità psichiatrica.


L’Assessore alla tutela della salute e sanità informa che l’ASL TO1 ha avviato una inchiesta interna circa i rimborsi della psichiatria ed alla stipula di una convenzione con l’Associazione “Self Help”.
Precisa che è necessario comunque distinguere le competenze di indirizzo politico proprie della Regione da quelle della gestione del personale che sono prerogativa degli organismi dirigenti di ogni singola ASL ed ASO.
Precisa che gli atti oggetto di comportamenti censurabili sono stati inviati alla Procura e che quindi sono stati sospesi gli eventuali provvedimenti amministrativi in attesa delle conclusioni della magistratura.
Inoltre sottolinea che crede utile, in quanto Assessore, farsi carico delle competenze politiche che le competono ovvero l’attuazione degli obiettivi di salute dei cittadini, la verifica degli strumenti di programmazione necessari e del riparto delle risorse.

Un Consigliere di minoranza ribadisce quanto già dichiarato in Aula consiliare nel corso della seduta del 23 giugno u.s., rimarcando che l’Associazione sopra riferita ha ricevuto da pazienti psichiatrici una somma cospicua, anche attraverso l’aumento della retta pro capite, in mancanza di un atto amministrativo che lo consentisse.
Quindi pone l’accento sul fatto che medici ed operatori del settore evidenziano un trend che nel giro di pochi anni può portare al collasso dei servizi determinato dalla progressiva riduzione delle erogazioni, dalla riduzione degli organici con prevalente erosione della funzione centrale dei Centri di salute mentale a favore della residenzialità.
Infine chiede che a tempi bervi sia discussa dalla Commissione la deliberazione che la Giunta regionale ha predisposto per modificare gli standards strutturali ed organizzativi dei dipartimenti di salute mentale.

sabato 3 ottobre 2009

Nuovi servizi in farmacia: il ruolo degli infermieri

Collaborazione tra infermieri e farmacie limitata alle prestazioni a domicilio. Non previste, invece, le prestazioni
all'interno degli esercizi farmaceutici, nemmeno per le vaccinazioni, come sembrava emergere in un primo tempo.
Ma la questione non è chiusa
E' quanto si legge nello "schema di decreto legislativo" sul tema, illustrato alla Commissione Igiene e sanità di Palazzo
Madama dal senatore Luigi D'Ambrosio Lettieri (Pdl), relatore del testo già approvato dal Consiglio dei ministri e che
deve ora ricevere il parere delle Commissioni competenti dei due rami del parlamento e della Conferenza Stato-
Regioni. Tornerà poi al Governo, delegato a mettere a punto lo schema per i nuovi servizi. La questione della presenza
degli infermieri in farmacia, però, resta un punto caldo del testo. "E' un nodo particolarmente rilevante - spiega
D'Ambrosio Lettieri - si tratta di un presenza importante in termini di servizio al cittadino. E' prevista la possibilità
dell'assistenza domiciliare a beneficio dei pazienti che ne hanno diritto". Ma la possibilità di servizi in sede "farà
sicuramente parte della discussione generale in Commissione (al via la prossima settimana), che porterà a formulare il
parere da trasmettere a Palazzo Chigi", dice D'Ambrosio Lettieri. Sottolineando che "senz'altro verrà posto il
problema dell'opportunità che venga consentito all'infermiere, così come a tutti gli operatori della sanità a esclusione
dei prescrittori (per i quali ci sarebbe un conflitto d'interessi), di operare anche in farmacia". Insomma, la
Commissione potrebbe, nel suo parere, indicare l'utilità della presenza dell'infermiere in farmacia.
"Quando questa proposta è stata avanzata - ricorda il senatore - ha trovato un ampio consenso". Il provvedimento si
basa su due punti principali, ricorda il relatore: primo, la tipologia dei nuovi servizi e come questi devono essere
attuati; secondo, la revisione dei requisiti per la concessione dei benefici d'indennità alle farmacie rurali. "L'obiettivo
del provvedimento - conclude - è quello di rafforzare la funzione della farmacia come presidio socio-sanitario del
territorio. Naturalmente questa funzione può essere concretamente rilanciata nel momento in cui non c'è solo
l'ampliamento dei servizi, ma anche una maggiore sinergia tra tutti i soggetti che operano nella sanità del territorio:
medici di famiglia, pediatri. Ma anche gli infermieri e i fisioterapisti". La Federazione degli Ordini ritiene che la
presenza dell'infermiere sia uno snodo fondamentale del progetto di una farmacia centro polifunzionale di servizi, e
"si batterà perché alle farmacie italiane sia data questa possibilità" ha commentato il presidente Andrea Mandelli
"peraltro preannunciata dallo stesso Viceministro Ferruccio Fazio. Rinnoviamo anche la richiesta che la tessera
sanitaria elettronica, ormai ampiamente diffusa sul territorio nazionale, diventi uno strumento di lavoro per il
farmacista, così da tenere traccia delle terapie farmacologiche seguite dal paziente al fine di migliorare la compliance
e prevenire le interazioni farmacologiche".

giovedì 1 ottobre 2009

Nuova influenza A/H1N1: accordo con i medici e i pediatri di famiglia per l'assistenza territoriale 24 ore su 24

Il Piemonte punta sull'istituzione del triage telefonico da parte dei medici e dei pediatri di famiglia, sul potenziamento della guardia medica e sull'apertura prolungata degli ambulatori pediatrici per fare fronte all'arrivo della nuova influenza A/H1N1.
È quanto previsto da due protocolli d'intesa firmati nei giorni scorsi dall'Assessorato alla tutela della salute e sanità e dalle organizzazioni sindacali Fimmg (Federazione italiana medici medicina generale) e Fimp (Federazione italiana medici pediatri), in cui vengono definite le misure di contrasto alla malattia che si dovranno attivare sul territorio regionale in caso di una sua ampia diffusione.
Gli accordi stabiliscono che, qualora i dati della sorveglianza epidemiologica evidenzino un picco di sindromi influenzali riconducibili al virus A/H1N1, l'Unità di crisi regionale possa attivare un piano straordinario di rafforzamento delle cure primarie territoriali, che prevede innanzitutto che i medici di famiglia siano contattabili telefonicamente dai propri assistiti dal lunedì al sabato dalle 8.00 alle 14.00, cioè quattro ore in più rispetto al consueto orario dalle 8.00 alle 10.00.
Il medico o un suo sostituito dovrà rispondere direttamente, per garantire ai cittadini la possibilità di ricevere le informazioni e le indicazioni terapeutiche di cui necessita. Nel caso di impossibilità di risposta immediata, il medico dovrà provvedere a richiamare entro un'ora il suo paziente.
Dalle 14.00 alle 20.00, invece, a essere reperibili telefonicamente saranno i medici di continuità assistenziale, servizio normalmente attivo solo a partire dalle 20.00. Oltre che prolungata, l'attività della guardia medica sarà anche incrementata nei giorni prefestivi, festivi e notturni, con l'aumento degli organici a disposizione. A tal fine, il testo sottoscritto oggi autorizza tutta una serie di deroghe alle regole sugli orari e sui carichi di lavoro dei medici previsti dal contratto di categoria.
Per i bambini, invece, i pediatri di famiglia, che per contratto già garantiscono la contattabilità telefonica dal lunedì al venerdì fino alle 19.00, estenderanno questa disponibilità anche al sabato, dalle 8.00 alle 14.00. Inoltre, i professionisti che operano in studi singoli dovranno assicurare l'apertura dell'ambulatorio, oltre che nel solito orario già definito, 3 ore in più il lunedì e il venerdì, mentre coloro che lavorano in gruppo dovranno passare dalle attuali 5 alle 8 ore giornaliere, dal lunedì al venerdì. Il sabato, invece, sarà attivato sul territorio di ciascun Distretto un punto di assistenza pediatrica aperto 4 ore al mattino e 4 al pomeriggio.
« Con questi accordi – spiega l'assessore alla tutela della salute e sanità, Eleonora Artesio – saremo in grado di garantire alla popolazione un'assistenza sul territorio H24 in caso di epidemia influenzale, così come richiesto dal vice ministro alla Salute, Ferruccio Fazio. Il nostro obiettivo, in vista di un forte aumento della domanda di informazioni e di cure, è quello di fare in modo che i cittadini trovino una risposta sanitaria adeguata vicino a casa, evitando ricorsi massicci e inappropriati al pronto soccorso, che è un servizio di emergenza da utilizzare solo in casi gravi e urgenti. Tra l'altro, recarsi in un ambulatorio o in un ospedale con i sintomi influenzali significa contribuire alla diffusione dell'infezione. E per contro, se non si è davvero malati, si rischia di contrarre il virus a causa del contatto con persone infette. La cosa migliore, dunque, è che sia il medico o il pediatra di famiglia, attraverso una sorta di triage telefonico, a valutare i sintomi del paziente, a prescrivere le eventuali terapie e a decidere se sia utile una visita domiciliare o in studio o ancora un ricovero».
Per quanto riguarda, invece, le vaccinazioni, Assessorato e Fimmg hanno concordato che siano le Asl, attraverso i propri servizi, a farsi carico della vaccinazione degli adulti contro il virus A/H1N1, mentre tutta l'attività di immunizzazione contro l'influenza stagionale per i soggetti non interessati dalla campagna per la nuova influenza, sarà effettuata dai medici di famiglia. Con la Fimp, invece, si è stabilito che i pediatri collaborino a entrambe le vaccinazioni, secondo le diverse modalità già in atto in ciascuna Azienda.
L'offerta vaccinale contro il virus della nuova influenza, secondo quanto previsto da due ordinanze ministeriali, sarà rivolta in ordine di priorità a:
personale sanitario e socio-sanitario; personale delle forze di pubblica sicurezza e della protezione civile; personale del corpo nazionale dei Vigili del Fuoco del Ministero dell'Interno, personale delle Forze Armate; personale che assicura i servizi pubblici essenziali di cui alla legge 12 giugno 1990, n. 146 e successive modificazioni, secondo piani di continuità predisposti dai datori di lavoro o per i soggetti autonomi dalle Amministrazioni competenti; donatori di sangue periodici;
donne al secondo o al terzo trimestre di gravidanza; donne che hanno partorito da meno di 6 mesi o, in loro assenza, la persona che assiste il bambino in maniera continuativa;
persone affette da malattie croniche da 6 mesi a 65 anni, nonché i soggetti con meno di 24 mesi nati gravemente pretermine;
bambini di età superiore a 6 mesi che frequentano l'asilo nido; minori che vivono in comunità o istituzionalizzati;
persone di età compresa tra più di 6 mesi e 17 anni, non incluse nei precedenti punti, sulla base degli aggiornamenti della scheda tecnica autorizzativa dall'EMEA;
persone tra i 18 e 27 anni, non incluse nei precedenti punti.