mercoledì 14 ottobre 2009

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il 2 ottobre 2009 il Disegno di Legge di ratifica della Convenzione Europea sulla protezione degli animali da compagnia, frutto dell’intenso lavoro di collaborazione tra il Ministero del Lavoro, Salute e Politiche Sociali e il Ministero degli Affari Esteri.Con questo atto normativo, oltre a ratificare la Convenzione del Consiglio d’Europa di Strasburgo emanata nel lontano 1987, sono state introdotte importanti modifiche al Codice Penale.In particolare, il taglio della coda, delle orecchie e altre mutilazioni, non motivate da esigenze terapeutiche, sono diventati reati penali attraverso la modifica dell’art. 544 ter del Codice Penale.Inoltre è stato introdotto il reato di traffico illecito di cani e gatti con un inasprimento delle pene in caso di cuccioli di età inferiori a otto settimane. Infine sono previste sanzioni anche per chiunque introduce nel territorio nazionale cani e gatti non identificati e sprovvisti di certificazione sanitaria così come previsto dalla normativa vigente.Nel nostro Paese è molto rilevante il fenomeno dell' importazione illegale di animali a fini commerciali.Il Ministero, attraverso i suoi uffici periferici UVAC (Uffici Veterinari degli Adempimenti Comunitari), ha potuto constatare infrazioni da parte di taluni Paesi comunitari (in particolare dall’Ungheria, dalla Slovacchia, dalla Polonia e dalla Repubblica Ceca) ed ha già ottenuto specifici interventi della Commissione Europea su alcuni di essi quali l’Ungheria.Le attività di controllo hanno evidenziato in particolare, problemi relativi a:
assenza di vaccinazioni, certificazioni ed identificazioni
presenza non soddisfacente di anticorpi post vaccinali
assenza del passaporto europeo e trasformazione illegale dei cuccioli in "italiani" per poterli vendere a prezzi elevati
cuccioli strappati alle madri troppo presto con rischi di sviluppo di problemi comportamentali
trasporti effettuati illegalmente addirittura in spazi angusti come i bagagliai di automobili.Oltre a tutti i controlli e alle verifiche nei confronti delle movimentazioni degli animali effettuate nell’ambito delle possibilità concesse dalle norme di riferimento, vengono continuamente messe in atto, tramite le attività di vigilanza da parte dei Veterinari dei Posti di ispezione frontaliera (Pif), dai Veterinari degli UVAC, dai Servizi Veterinari delle regioni e dai Servizi Veterinari delle ASL, concrete azioni di contrasto alle importazioni illegali degli animali.Redazione Ministerosalute.it - 14 ottobre 2009

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