mercoledì 16 settembre 2009


IV COMMISSIONE

SEDUTA N. 77 DEL 7 SETTEMBRE 2009 - SALA DEI MORANDO

ARGOMENTI TRATTATI



Espressione parere preventivo in ordine alla proposta di Atto deliberativo della Giunta regionale all’oggetto: “Requisiti e procedure per l’accreditamento istituzionale delle strutture socio-sanitarie”.:

L’Assessore al welfare illustra la proposta di atto deliberativo della Giunta regionale in ordine al quale la IV Commissione deve esprimere il parere preventivo.
In particolare precisa che:
- il provvedimento intende definire il processo di accreditamento di tutte le strutture residenziali e semiresidenziali che operano nell’area dell’integrazione socio-sanitaria: anziani, disabili, minori, che già oggi erogano prestazioni assistenziali e sanitarie in regime di convenzione con il sistema pubblico e che in tale contesto vengono remunerate dal Servizio Sanitario Regionale per le prestazioni a rilievo sanitario;
- la legge 296/2006 (Finanziaria 2007) ha stabilito che a partire dal 1’ gennaio 2010 cessino gli accreditamenti provvisori delle strutture private, sia sanitarie che socio-sanitarie;
- l’art. 8-quater del D.lgs n. 229/1999 definisce l’accreditamento istituzionale come misura ulteriore rispetto all’autorizzazione e che in coerenza con questo indirizzo la legge regionale 1/2004 con l’art. 29 ha stabilito che l’accreditamento costituisce titolo necessario per l’instaurazione di accordi contrattuali da parte delle strutture socio-sanitarie con il sistema pubblico e presuppone il possesso di ulteriori specifici requisiti di qualità rispetto a quelli previsti per l’autorizzazione al funzionamento;
- l’art. 29 della L.R. n. 1/2004 ha indicato altresì i criteri sulla base dei quali devono svilupparsi gli ulteriori requisiti di qualità che sono meglio definiti negli allegati B) e C) della proposta deliberativa.
Quindi passa ad elencare gli aspetti salienti del provvedimento di seguito riportati:
- le strutture socio-sanitarie residenziali e semiresidenziali private operanti nelle aree: anziani, disabili e minori, per potere continuare ad assistere utenti per i quali il SSR corrisponde alle stesse la retta sanitaria, devono essere accreditate a partire dal 1/1/2010. Per le strutture pubbliche l’accreditamento è stabilito a partire dal 1/1/2011 (comprese le IPAB non privatizzate);
- per accreditarsi le strutture interessate devono autodichiarare il possesso dei requisiti di qualità indicati negli allegati B) e C) del provvedimento;
- l’allegato E) definisce (per la sola area anziani) Percorsi integrati di Cura (PIC) e Protocolli di attività la cui applicazione è previsto avvenga in maniera graduale e non prima del 1/7/2011 al termine di una sperimentazione regionale da definirsi con successivo provvedimento;
- l’allegato A) è essenzialmente ricognitivo ai fini di garantire la funzione di vigilanza e la tipologia di accreditamento in rapporto alla classificazione delle strutture che ottemperano i requisiti normativi ed amministrativi sia strutturali sia gestionali sia organizzativi stabiliti dal provvedimento;
- l’allegato D) definisce modalità e procedure per la presentazione dell’istanza e per il rilascio del provvedimento di accreditamento definitivo;
- il provvedimento di accreditamento e le successive procedure di verifica e di accertamento del possesso e del mantenimento dei requisiti (vigilanza) viene rilasciato dalle ASL e dal Comune di Torino per il territorio di sua competenza, secondo le modalità adottate di concerto con le ASL ed ai sensi dell’art. 26 della L.R. n. 1/2004;
- è stabilito un monitoraggio costante sullo stato di attuazione del provvedimento anche al fine di verificare l’eventuale incidenza sul sistema tariffario e valutare possibili ridefinizioni dei termini per i previsti adeguamenti strutturali;
- gli interventi integrati in attuazione della D.G.R. n. 51-11389 del 23/12/2003 non rientrano nelle procedure di accreditamento ma continueranno ad essere garantiti attraverso i vigenti accordi locali e convenzioni stipulate tra le parti;
- i presidi con autorizzazione al funzionamento come RSA o come RAF per anziani non autosufficienti in “regime transitorio” possono essere accreditati sin dall’inizio presentando istanza secondo le procedure definite dal provvedimento, unitamente ad una dichiarazione d’impegno a produrre – entro il 29/10/2010 per i soggetti privati ed entro il 31/10/2011 per i soggetti pubblici – un progetto di adeguamento ai requisiti strutturali del regime definitivo allegando un piano finanziario e un cronoprogramma dell’intervento che dovrà concludersi dopo 48 mesi dalla data di presentazione dell’istanza. Tali adeguamenti potranno essere realizzati anche con una ridefinizione di posti letto per nucleo inferiore a 10 e/o multipli di 10 e comunque nel limite massimo dei posti attualmente autorizzati. In carenza della presentazione della suddetta documentazione è prevista una eventuale ridefinizione tariffaria e revoca dell’accreditamento secondi criteri e modalità da definirsi nell’ambito delle procedure applicative della D.G.R. n. 17-15226/2005;
- i presidi pubblici e privati con requisiti strutturali minimi che alla data odierna non possono operare in regime di convenzione con il sistema pubblico potranno accedere alle procedure di accreditamento, previa realizzazione dei necessari adeguamenti strutturali di cui al vigente regime definitivo. Tali strutture dovranno eseguire gli interventi di adeguamento previsti per le singole tipologie strutturali e acquisire la relativa autorizzazione al funzionamento entro il 31/12/2013, fermo restando che il mancato adeguamento entro tale data comporterà la revoca del titolo autorizzativo. Attraverso tale disposizione si conferma la disponibilità della Regione per l’operatività di quelle strutture che altrimenti sarebbero già ora costrette alla chiusura;
- sulla base anche del costante monitoraggio sullo stato di attuazione del provvedimento eventuali ridefinizioni dei termini temporali per i previsti adeguamenti strutturali potranno essere definiti nell’ambito delle procedure applicative della D.G.R. n. 17- 15226/2005.
Infine rende noto che il provvedimento è stato oggetto di incontri e consultazioni con tutti i soggetti componenti il Tavolo congiunto Regione-Territorio per l’applicazione dei LEA sull’area socio-sanitaria e che il CO.RE.SA ha espresso parere favorevole formulando osservazioni, alcune delle quali sono state recepite.

Segue dibattito durante il quale alcuni Consiglieri sia di maggioranza sia di minoranza, pur ritenendo complessivamente utile e condivisibile il provvedimento in oggetto, manifestano perplessità e richieste di chiarimenti di seguito riportate:
- preoccupazione che i dettami strutturali del provvedimento possano costituire il viatico per la chiusura di alcune strutture, in particolare IPAB pubbliche, e conseguente proposta di rimodulare le caratteristiche strutturali necessarie per ottenere l’accreditamento soprattutto in considerazione delle aree geografiche e della densità abitativa dove le strutture sono ubicate;
- perplessità in ordine alla decorrenza diversificata richiesta per l’adeguamento alle strutture private ed a quelle pubbliche;
- dati informativi rispetto alla valutazione dell’impatto che il provvedimento determina, tenendo anche conto della difficoltà gestionale di ogni singola struttura e dei già evidenti ritardi della Regione nel pagamento degli erogatori di prestazioni di servizi socio-sanitari nelle strutture operanti;
- proposta che si preveda un ente terzo con funzione di arbitro nel compito di vigilanza affinché siano rispettate le varie fasi definite dal provvedimento per consentire l’accreditamento delle strutture;
- richiesta di essere posti nella condizione di conoscere le conseguenze che il provvedimento avrà sul territorio regionale soprattutto rispetto a quante strutture si presume saranno costrette a chiudere;
- essere informati in ordine alla normativa vigente nelle altre Regioni;
- avere delle precisazioni circa il controllo che la Regione intende attuare sulle procedure che, stando al provvedimento, le strutture dovranno rispettare per conseguire l’accreditamento.

L’Assessore al welfare informa che la scelta di differenziare le date di adeguamento per le strutture pubbliche e per quelle private è dovuta essenzialmente a problemi di tempistica legati alle procedure complesse alle quali è sottoposto il settore pubblico per la realizzazione delle opere di adeguamento sia strutturale sia gestionale.
Inoltre chiarisce che nel provvedimento è specificato che il compito di vigilanza è prerogativa delle ASL, non escludendo comunque la partecipazione delle rappresentanze sociali alla verifica ed al confronto che la vigilanza stessa sia effettuata correttamente.
Infine evidenzia che ai sensi della normativa vigente è già possibile ridefinire il regime tariffario e la proroga dei termini per le strutture che non riescono ad adeguare le opere strutturali.

Il Presidente, tenuto conto delle richieste dei Consiglieri e delle anticipazioni dell’Assessore sulle eventuali modifiche possibili da apportare all’Atto deliberativo, decide di rinviare l’espressione del parere preventivo della Commissione a venerdì 11 settembre p.v.




Risposta della Giunta regionale all’Interrogazione n. 2575 all’oggetto: “Riconoscimenti della MCS (Sensibilità Clinica Multipla) tra le malattie rare”
Presentata dalla Consigliera regionale Mariangela COTTO.

La Consigliera:
- visto che la Sensibilità Clinica Multipla non è compresa nella DGR n. 3-8715 del 5/5/2008 “Piano Sanitario Nazionale 2006/2008. Approvazione di tre progetti interregionali, relativi alle malattie rare, ai fini dell’accesso al Fondo istituito dall’art. 1, comma 805, della Legge n. 296/2006 (Legge Finanziaria 2007), e assegnazione agli stessi della quota di coofinanziamento regionale”;
- letto che sono 36 milioni i cittadini europei affetti da una malattia rara: si tratta, nella maggiore parte dei casi, di malattie di origine genetica, ma anche di rare forme tumorali, malattie autoimmuni, malformazioni congenite e patologie di origine infettiva o tossica che a volte non vengono diagnosticate per anni per mancanza di mezzi e conoscenze;
- vista la raccomandazione della Commissione Europea del Consiglio Europeo affinché si definisca una strategia comune al problema con l’obiettivo ultimo di “fare uscire dall’ombra i pazienti affetti da malattie rare che spesso vivono nell’incertezza per anni prima che la malattia sia correttamente diagnosticata e trattata”;
- appreso che le Regioni Marche e Toscana hanno riconosciuto tra le malattie rare che necessitano di assistenza integrativa il caso della Sensibilità Clinica Multipla
interroga la Presidente della Giunta regionale e l’Assessore competente al fine di conoscere:
- se e quando la Sensibilità Clinica Multipla sarà inserita nell’elenco delle malattie rare di cui alla DGR n. 3-8715 del 5/5/2008 “Piano Sanitario Nazionale 2006/2008. Approvazione di tre progetti interregionali, relativi alle malattie rare, ai fini dell’accesso al Fondo istituito dall’art. 1, comma 805, della Legge n. 296/2006 (Legge finanziaria 2007), e assegnazione agli stessi della quota di coofinanziamento regionale”.

L’Assessore alla tutela della salute e sanità rende risposta scritta con l’assenso della Consigliera interrogante.

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