giovedì 14 gennaio 2010

Le negano pillola del giorno dopo e resta incinta, denuncia Asl

Roma, (Adnkronos Salute) - Chiede mezzo milione di euro alla Asl che, nel maggio del 2006, le negò la pillola del giorno dopo, portandola così ad affrontare una gravidanza indesiderata. E' la storia di una 37enne che ha citato in Tribunale l'Azienda sanitaria di Teramo, rea, a detta della donna, di averle negato il farmaco, richiesto in seguito a un rapporto sessuale durante il quale il preservativo si era rotto. Temendo di restare incinta, la donna si era rivolta prima alla guardia medica di Tortoreto, subito dopo all'ospedale di Giulianova. In entrambi i casi, non era riuscita a ottenere la cosiddetta 'plane B': così è rimasta incinta e nel febbraio 2007 ha dato alla luce un bambino. Oggi, di fronte a quella che considera una grave omissione, chiede alla Asl un lauto risarcimento. La terza udienza in Tribunale per l'ammissione delle prove è stata fissata per il prossimo 13 maggio. "Nel registro della guardia medica di Giulianova - spiega intanto all'ADNKRONOS SALUTE Bruno Massucci, il legale che sta assistendo la Asl - non risulta che, nella notte tra il 25 e il 26 maggio del 2006, la donna si rivolse al presidio. Mentre stando alla documentazione in possesso dell'ospedale giuliese, la 37enne rifiutò la visita ginecologica a cui doveva sottoporsi per poter ottenere il farmaco".Il legale della Asl ha chiesto, tra le altre cose, che a testimoniare venga chiamato anche l'uomo che, ai tempi, era il compagno della donna. "Non ha riconosciuto il bambino - spiega Massucci - per cui è necessario fugare ogni dubbio sulla sera in cui avvenne il concepimento".

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