martedì 12 gennaio 2010

Maternità: in Italia sempre più mamme-bambine

In aumento le giovanissime al di sotto dei 19 anni con figli. Un fenomeno sui cui inciderebbe disinformazione, stato sociale e accessibilità dei servizi sanitari. L'allarme dai ginecologi italiani.

Crescono di colpo bruciando tutte le tappe. Troppe adolescenti italiane diventano mamme quando sono ancora figlie. L'allarme lo ha lanciato la Societa' italiana di ginecologia e ostetricia (Sigo) in un convegno sul tema, che citando stime Istat segnala come siano passate da 9.525 del 2006 alle 9.583 l'anno successivo, con un incremento dello 0,5% in 12 mesi. Solo nel 2007 le italiane sotto i 16 anni che hanno partorito sono state 700.
Maternità non pienamente consapevoli, secondo i ginecologi, portatrici spesso di traumi pesanti che possono abbattersi sia sulla madre che sul bambino, e responsabili di cambiamenti esistenziali troppo repentini, dunque a rischio. Un fenomeno che si configurerebbe come conseguenza di una eccessiva disinvoltura sessuale a detta della Sigo, per la quale è necessaria una tempestiva ed efficace prevenzione.
Le under 19 sessualmente attive infatti che non usano protezione, ha ricordato la Società dei ginecologi, hanno il 90% di possibilità di restare incinte entro un anno. Necessaria, in questi casi, sarebbe dunque un'assistenza multidisciplinare e continua, per prevenire quelle che vengono segnalte come le più frequenti complicanze: parto prematuro, ritardo di accrescimento del feto e rischio depressione postpartum e maltrattamenti.
"Problemi che non si spiegano solo con l'età e le sue caratteristiche fisiche e psicologiche - ha spiegato il professor Giorgio Vittori, presidente della Sigo - : l'Organizzazione mondiale della sanita' indica altri fattori critici 'collaterali' come l'educazione, lo stato sociale e la fruibilità dei servizi sanitari". Fattori questi che incidono fortemente in particolare sulle ragazze immigrate per le quali, non a caso, è stato registrato un incremento non trascurabile di parti: dal 2006 al 2007 le neomamme precoci straniere sono passate da 2347 a 2495.
"La possibilita' di accedere ai servizi sanitari e un buon livello di informazione sono indispensabili per poter evitare gravidanze indesiderate- spiega il professor Aldo Morrone, presidente dell'Inmp -. La rete comunitaria di appartenenza di queste minorenni, purtroppo, non sempre riesce a sostenerle nelle scelte riproduttive. Molte minori non sono accompagnate e l'impossibilita' delle famiglie di assistere la propria figlia rispecchia la difficoltà per gli stranieri di essere consapevoli del ruolo genitoriale. Una situazione di massima vulnerabilità che richiede l'impegno dell'intero sistema sanitario per poter essere arginata".
Tra i principali fattori di rischio di una gravidanza nelle teenager, i ginecologi segnalano bassa condizione economica, genitori single o a loro volta adolescenti, risultati scolastici scadenti. Vite compromesse, che si ripercuotono sui piccoli con segni permanenti: "Oltre ai potenziali problemi fisici connessi alla nascita pretermine o al basso peso, questi bambini possono presentare difficoltà di inserimento, di sviluppo e di integrazione sociale" ha precisato Emilio Arisi, consigliere Sigo. "Inoltre, tendono a diventare a loro volta madri/padri adolescenti. Non solo, sono piu' esposti a rischi del maltrattamento, violenza, abuso e abbandono e, una volta cresciuti, hanno maggiori possibilità di assumere atteggiamenti di delinquenza giovanile, come osservato soprattutto negli Usa".
Interventi di pianificazione familiare informata e protetta, appaiono non più rimandabili secondo Vittori, per preservare la fertilità delle ragazze dall'aggressione di malattie sessualmente trasmissibili, frutto di comportamenti irresponsabili. "Un compito a cui noi ginecologi non possiamo sottrarci, indispensabile a garantire la salute delle nostre pazienti e dei loro figli". Una deriva quella italiana che, seppure preoccupante, sembra fortunatamente ancora distante dalla drammatica emergenza di Paesi come il Regno Unito (7,1% di gravidanze nelle under 19), l'Estonia (8,1%), la Slovenia (8%), l'Austria (5,8%) o gli Stati Uniti, dove si registra l'impressionante cifra di 800 mila mamme precoci l'anno.
Paola Simonetti
ripreso dal periodico on line Nanni Magazine.

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